L’ambasciatore della gestualità italiana, Luca Vullo ospite del Liceo Classico Galluppi

L'autore collegato in remoto ha anche portato la sua esperienza di regista e attore del suo spettacolo, “La voce del corpo” suscitando riflessione e il sorriso dei presenti

E’ ambasciatore della gestualità italiana nel mondo. Perché Luca Vullo – autore, regista, performer, formatore – ha capito che la nostra comunicazione non verbale è importante e trasversale e si è dedicato, nel tempo, ad analizzarla con ironia soffermandosi sulle differenze tra la nostra gestualità e quella degli altri Paesi. Così ha messo sotto la sua lente di ingrandimento espressioni del viso, pose, posture e comportamenti che ha ben illustrato nel suo libro “L’Italia s’è gesta. Come parlare italiano senza parlare” in cui racconta la sua avventura di insegnante di gestualità italiana in prestigiose università internazionali.

Ed è da questa esperienza che è partito nell’incontro organizzato con i ragazzi del Liceo Classico “P. Galluppi” di Catanzaro.
Si è così conclusa l’appendice autunnale del progetto “Gutenberg”, fortemente voluta dal dirigente scolastico Elena De Filippis e sostenuta dalla “Fondazione terzo Pilastro Internazionale”. Gli ultimi due appuntamenti, quello di sabato scorso con il social media manager di Taffo, Riccardo Pirrone, e questo con Luca Vullo sono stati dedicati alla comunicazione coinvolgendo, soprattutto, i ragazzi impegnati nel percorso di PCTO editoria, in corso di svolgimento proprio con Catanzaroinforma.

Dopo una rapida introduzione da parte del giornalista Davide Lamanna e della professoressa Margherita Toraldo, l’autore ha coinvolto i ragazzi, soffermandosi sulle relazioni esistenti tra la nostra gestualità, l’intelligenza emotiva e l’empatia. “Il corpo comunica le emozioni e le emozioni contagiano tutti. Ecco perché – ha detto Vullo – se riusciamo a “sintonizzarci” con un sorriso cambia tutto”. L’esperto di comunicazione non verbale ha poi evidenziato come la gestualità di altre nazioni non corrisponde alla nostra e, quindi, si possono instaurare problemi interculturali: “I codici linguistici sono differenti – ha spiegato – e quindi bisogna stare attenti”. Ha portato poi esempi pratici di come alcuni gesti siano stati importati dai popoli che ci hanno dominato e, addirittura, implementati tanto da arrivare alla costruzione di vere e proprie frasi. “Per noi italiani – ha proseguito – ogni singolo gesto corrisponde a significati diversi a seconda dell’abbinamento dell’espressione del viso. Dunque la nostra comunicazione non verbale è una vera e propria lingua”.

Generico dicembre 2021

L’autore ha poi portato la sua esperienza di regista e attore del suo spettacolo, “La voce del corpo”, con cui ha narrato assieme alla madre Angela Gabriele (originaria di Gimigliano) la gestualità degli italiani nel mondo.

Tante le domande che gli alunni hanno posto all’ospite, dimostrando di aver gradito l’incontro anche perché Vullo, da ottimo comunicatore qual è, è riuscito a tenere sempre alta la concentrazione, suscitando il sorriso di chi lo ascoltava. “E per questo la ringrazio – ha commentato in chiusura la dirigente Elena De Filippis – perché è necessario far ritrovare a questi ragazzi momenti di normalità visto che la pandemia ha causato non pochi problemi dal punto di vista relazionale”.

Dal canto suo l’autore ha ringraziato Catanzaroinforma, la scuola e i ragazzi per l’attenzione dimostrata nonostante lo svolgimento dell’incontro in modalità remoto. “Vi ringrazio anche perché nonostante sia mezzo calabrese – ha detto – e nonostante sia chiamato a parlare di questo argomento in tutto il mondo, è la prima volta che tengo un seminario in una scuola calabrese. Spero di poter presto essere vostro ospite in presenza”. Una speranza che potrebbe concretizzarsi già con l’anno nuovo per la presentazione del libro “Il corpo è docente” scritto da Luca Vullo assieme a Daniela Lucangeli.