La Corsa contro la fame dei ragazzi dell’Istituto comprensivo Patari-Rodari di Catanzaro

Ieri al Parco della Biodiversità manifestazione conclusiva. Ecco come si è svolta. La nota della preside Rotellla

“Non è un mistero che la corsa sia da sempre uno degli sport più praticati e i motivi sono tanti :  aumenta la resistenza, migliora la salute, allenta  lo stress della vita quotidiana…

Se proviamo a radunare un gruppo di bambini in un cortile – ricorda la dirigente scolastica dell’Istituto comprensivo Patari Rodari di Catanzaro Anna Maria Rotella  nel giro di pochi minuti li vedremo giocare correndo perché l’uomo è nato per correre, solo che spesso lo   dimentica.

La corsa è uno sport  democratico perché siamo noi  a scegliere se competere, con noi stessi   o con gli altri, se correre solo per il gusto di farlo, se correre per sposare un’idea, un progetto. Proprio come hanno fatto stamattina (ieri per chi legge) i ragazzi delle  classi seconde della scuola secondaria di primo grado, partecipando al progetto didattico “corsa contro la fame” sostenuti dai loro docenti e coordinati dalla referente  Donata Perri. Ma scopriamo un po’ di cosa si tratta.

Il progetto multidisciplinare, in linea con le direttive ministeriali per l’educazione civica, ha visto ancora una volta protagonisti i nostri ragazzi i quali, sono stati guidati a riflettere su realtà diverse dalla propria,  confrontarsi e approfondire argomenti quanto mai attuali: cambiamenti climatici, sostenibilità, siccità, guerre e povertà. Una vera opportunità  per avvicinarsi ad esperienze di solidarietà. Infatti ad ogni studente è stato consegnato un passaporto solidale con il fine ultimo di sensibilizzare le persone intorno a loro, cercando anche mini-sponsor per l’evento finale. E come al solito i nostri ragazzi ci hanno stupito riuscendo a sensibilizzare più persone che, grazie alle loro donazioni hanno sostenuto un progetto solidale nelle zone di siccità, di povertà e di fame in  Madagascar.

Al Parco della biodiversità si è tenuta la manifestazione conclusiva che è stata proprio una corsa, o meglio, tanti giri di corsa: liberatoria, inclusiva, solidale e meravigliosamente partecipata quasi come voler sottolineare un ritorno alla tanta sospirata normalità.   Ma con un valore aggiunto: la consapevolezza che si può lottare per un mondo libero dalla fame, dai soprusi e dalle ingiustizie senza usare le armi ma solo testa, cuore e gambe. grande lezione ragazzi: chapeau! E grazie di restituirci fiducia, entusiasmo, gioia e la certezza che domani sara’ migliore perche’ siete la parte migliore del mondo.