Sersale, narrazione di storie di riscatto sociale

Il momento formativo è stato promosso dall’Istituto superiore di Sersale, su asserita volontà della dirigente scolastica Cristina Lupia

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Dallo scontro all’incontro: c’è sempre una seconda possibilità.
Di giustizia riparativa e mediazione penale minorile si è parlato, mercoledì scorso, presso Porta del Parco, auditorium Fabrizio De Andrè, dove ha avuto luogo un interessante seminario sul tema “Non cadere nella rete”.
Il momento formativo è stato promosso dall’Istituto superiore di Sersale, su asserita volontà della dirigente scolastica Cristina Lupia.
La parola chiave è stata rieducazione partendo dall’assunto che tanti sono i pericoli e altrettanti sono i reati, soprattutto sulla rete internet: si può sbagliare, ma si può sempre riparare, ripartire con resilienza.

Un approccio pedagogico che ha suscitato l’interesse degli studenti dell’istituto agrario e anche quelli del liceo, i quali, nel presentare i tanti progetti di cittadinanza e costituzione, hanno parlato di legalità “ come impegno e responsabilità anche nelle piccole cose”. L’attenzione degli studenti ha raggiunto il punto culminante allorquando si è parlato di storie di vita reale di minori che, nonostante i loro errori, hanno concluso con ottime ricadute un percorso di rieducazione e di reinserimento nella società.
Oltre al primo cittadino Salvatore Torchia e alla preside Cristina Lupia, hanno partecipato all’incontro anche Isabella Mastropasqua, direttore del centro per la giustizia minorile per la Calabria; Alessandra Mercantini, pedagogista e mediatore penale presso ufficio giustizia ripartiva regionale.
Morale: il muro dei conflitti non è mai invalicabile.

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