Circolo di Catanzaro 1871: netto no alla Facoltà di Medicina dell’Unical

Una duplicazione di Facoltà si tradurrebbe in due realtà che stenterebbero a convivere e svilupparsi e/o nella "morte" di una delle due

Il “Circolo di Catanzaro 1871”, la più antica ed “apolitica” Associazione Culturale della città – si legge in una nota del presidente Paola Gualtieri-  manifesta la sua netta contrarietà all’Istituzione di una Nuova Facoltà di Medicina presso l’UNICAL di Cosenza.

Parlare di Conflitti, di rivalità, tra “atenei” sembra confliggere con il ruolo degli stessi, di essere Polo Culturale nel tessuto territoriale di loro competenza, con il loro compito istituzionale di diffondere il sapere tra i giovani, di prepararli ad affrontare il mondo del lavoro con competenza, con professionalità, di insegnare loro una “leale” competitività, di essere anche motore di sviluppo economico.

E’ una vocazione ed è anche un dovere.

Il numero esiguo degli abitanti della Calabria non giustifica una duplicazione di Facoltà, che si tradurrebbe in due realtà che stenterebbero a convivere e svilupparsi e/o nella “morte” di una delle due, e ciò sarebbe una sconfitta per tutti.

Non possiamo credere che, anche una sola piccola parte del Mondo Accademico lo desideri.

Non si tratta di fare discorsi di campanile che sono lontani dal concetto che vogliamo, con forza, esprimere: ogni territorio deve avere la possibilità di massimizzare le proprie eccellenze. Cosenza lo fa magnificamente con i propri e numerosi corsi di studio, Catanzaro deve poterlo fare con la facoltà di Medicina che dà forza e consistenza all’intero Ateneo e alla città stessa. Una duplicazione della facoltà perseguirebbe il solo fine di mortificare non solo Catanzaro ma l’intera regione. Non ci sarebbero vincitori da proclamare, ma solo danni da contare. Ne siamo tutti consapevoli ed è per questo che, ognuno nell’ambito del proprio ruolo, deve fare tutto il possibile per scongiurare una sconfitta annunciata. Facciamo sentire la nostra voce adesso per evitare di arrivare al giorno dopo e doverci rammaricare che si sarebbe potuto fare di più. Adesso è il momento di agire, di far sentire la nostra voce, di dire di No. Ora e non domani dobbiamo essere compatti nella difesa del nostro Ateneo.

Auspichiamo che ciascun Ateneo si sviluppi al meglio nell’ambito dei settori in cui già opera e/o comunque in settori non confliggenti.

Siamo certi che desiderio e scopo dell’attività dei Magnifici Rettori, dei Professori, di tutti coloro che collaborano alla vita ed alla gestione degli Atenei sia solo quella del loro sviluppo, della diminuzione della migrazione studentesca e, perché no, di attrarre giovani di altre regioni ed altri stati.

Chi fa cultura ha il dovere di adoperarsi per promuoverla ,di agevolarne la diffusione, suscitando l’interesse per l’apprendimento, ha gli strumenti per volare alto e comprendere che la distruzione di una bella realtà già esistente può condurre ad un’apparente vittoria, ad una momentanea notorietà, ma in realtà si traduce in un insuccesso di tutti i contendenti, perché ciascuno di noi ed a maggior ragione chi fa cultura, ha il dovere di adoperarsi per il progresso del proprio territorio e nel nostro caso il Nostro Territorio è la Nostra Meravigliosa Calabria che solo così potrà avere un futuro.