Tracce di storia nell’uliveto secolare di Sellia Marina, la spiegazione del coordinatore degli scavi foto

"L’importanza archeologica del luogo è stata confermata oltre che da quest’ultimo ritrovamento, anche dal fatto che la Soprintendenza ha imposto la sorveglianza archeologica ai lavori"

Più informazioni su

Che Sellia Marina fosse una cittadina abitata fin dall’antichità è ormai un dato di fatto. Lo hanno testimoniato i molti ritrovamenti archeologici avvenuti negli anni, che hanno portato alla luce segni di abitazioni e vita quotidiana.

Ma la recente scoperta, fatta dagli archeologi incaricati alla sorveglianza dei lavori per la realizzazione della rete fognaria, è tra le più importanti: in località La Petrizia di Sellia Marina, all’interno di un uliveto secolare, sono state rinvenute tracce di un’antica strada in acciottolato. Il breve tratto portato alla luce finora è largo almeno 6 metri, si trova lungo l’asse nord-sud ed è stato utilizzato almeno dalla fine del V sec. a.C. fino a tutto il IV sec. a.C., come documentato dai frammenti ceramici rinvenuti. L’asse stradale antico potrebbe appartenere alla via costiera ionica nel segmento che collegava le colonie greche di Kroton e Skylletion.

Si tratta di un rinvenimento di grande interesse, realizzatosi grazie all’attenta supervisione ai lavori di scavo degli archeologi del gruppo di ricerca coordinato da Ernesto Salerno e composto da F. Tortorici, F. Caputo, P. Chimenti e M. S. Principe, sotto la direzione scientifica di Paola Caruso della Soprintendenza ABAP di Catanzaro e Crotone.

«Di fatti, la normativa dettata dal Codice dei Beni Culturali e del Paesaggio e dall’art. 25 del cosiddetto Codice degli Appalti, prevede che nella fase preliminare alla progettazione siano redatte carte del rischio archeologico e siano effettuate ricognizioni mirate alla lettura del terreno e degli indizi che possono rivelare preesistenze antiche; la prescrizione della sorveglianza archeologica in corso d’opera consente, in seguito, di esaminare dati non ricavabili dalla semplice ricerca topografica preliminare, ovvero quelli forniti dalle stratigrafie del terreno in profondità. Per cui, mantenere una sorveglianza archeologica, soprattutto in un territorio come il nostro è fondamentale per recuperare pezzi di storia antica» spiega il dott. Salerno. Senza, scoperte come questa non sarebbero state possibili e, non a caso l’importanza archeologica di Sellia Marina è stata confermata, oltre che da quest’ultimo ritrovamento, anche dal fatto che la Soprintendenza abbia imposto la sorveglianza archeologica ai lavori, proprio in virtù dei tanti reperti già recuperati e di altri che ancora si potranno ritrovare.

Ed è proprio per discutere di come tutelare e valorizzare l’importante patrimonio archeologico che il territorio selliese possiede, che lo scorso giugno si è tenuto un incontro tra il sindaco Francesco Mauro, l’architetto Madia, M.G. Aisa consulente per la valorizzazione dei beni culturali del Comune di Sellia Marina, Paola Caruso, Ernesto Salerno e i rappresentanti della ditta esecutrice dei lavori. In quell’occasione si sono programmati tutta una serie di interventi che vanno, dalla risistemazione dell’area della necropoli di Chiaro al fine di renderla fruibile a turisti e scolaresche, fino al progetto di un museo.

Più informazioni su