Caristo contro Boccia: “Abbiamo capito quale è la vera partita. Altro che le comunali”

"Ogni volta che viene a Catanzaro Francesco Boccia, responsabile Enti locali del Pd, lancia proseliti negativi nei confronti del candidato a sindaco Valerio Donato"

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Riceviamo e pubblichiamo la nota dell’iscritto al Pd, Felice Caristo

 I partiti strumenti di selezione democratica della classe politica e di valorizzazione della persona all’interno di questa formazione sociale. Così era l’auspicio dei Costituenti.

Ogni volta che viene a Catanzaro Francesco Boccia, responsabile Enti locali del Pd, lancia proseliti negativi nei confronti del candidato a sindaco Valerio Donato. Il professore Donato, voluto da oltre 300 candidati che rappresentano la maggioranza assoluta dei catanzaresi che il 12 giugno ha già espresso una maggioranza di consiglieri comunali.

Il professore Donato che ha già preso l’impegno che dopo il ballottaggio del 26 Giugno, quando sarà eletto sindaco della città capoluogo, istituirà la Consulta dei Cittadini già prevista dallo Statuto comunale, affiancata dai cosiddetti Comitati di quartiere, darà completa attuazione all’articolo 49 della Costituzione che stabilisce che i partiti concorrono non in maniera esclusiva ma insieme a tutte le altre forme di partecipazione attiva. In questo caso la Consulta dei Cittadini è statutariamente prevista e ha da realizzare l’effettiva partecipazione dei Cittadini dal basso, cosa che non è mai avvenuta in nessun partito politico perché non esiste una legge che dia attuazione al principio della democraticità interna dei partiti.

Questo è ancora più grave nel Partito Democratico che ha nel suo atto costitutivo come metodo di selezione della classe dirigente lo strumento delle primarie, che in Italia non sono formalmente previste per legge e quindi si svolgono in maniera discrezionale in base alle convenienze stabilite dalle correnti romane.

Quindi onestamente credo che da nessun esponente di un partito nazionale possiamo accettare sempre giudizi sarcastici, soprattutto in una terra, la Calabria, utilizzata dai responsabili nazionali come luogo dove essere eletti quando non si trova spazio nella regione di appartenenza e si avvicinano le elezioni politiche, che per la prima volta eleggeranno o probabilmente nomineranno un numero ridimensionato di parlamentari.

Ecco abbiamo capito quale è la vera partita. Altro che le comunali di Catanzaro.

 

 

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