Nel totoministri spunta il nome di Wanda Ferro al dicastero del Sud

L’indicazione sulle pagine del Giornale diretto da Augusto Minzolini

È tempo (anche) di nomi per quello che ormai unanimemente viene predeterminato come governo Meloni. Tutti i quotidiani nazionali hanno il loro bel pastoncino con le previsioni al momento più plausibili, riempendo di indicazioni puntiformi ciò che la vincitrice delle ultime politiche si è limitata a qualificare come “governo di alto spessore”.

 

Non si sottare all’evenienza, tutto sommato intrigante, il Giornale diretto da Augusto Minzolini, quotidiano da prendere come ben informato sulle vicende che gravitano nel centrodestra. Anche se, occorre dire, nulla di certo filtra dallo stretto cerchio vicino alla presidente di FdI che nei giorni scorsi ha incontrato sul tema i principali interlocutori, ovvero Matteo Salvini e Silvio Berlusconi, con i quali ha innanzitutto ragionato sul carattere del nuovo esecutivo, fondamentalmente se tecnico o politico. Le indicazioni dei colloqui sembrano essere state discordanti. In ogni modo, il Giornale fa il suo bravo pronostico, propendendo per una soluzione mediana: governo politico con tre tecnici.

 

Ebbene, tra i ministri “politici”, e nella casella assegnata al Ministero per il Sud, ciò che è ancora nelle mani di Mara Carfagna per il disbrigo degli affari correnti, compare il nome di Wanda Ferro, riconfermata parlamentare in scioltezza in Calabria sia all’uninominale di Catanzaro sia al listino proporzionale della Camera, commissaria regionale di Fratelli d’Italia. È la prima volta che un quotidiano nazionale si sbilancia in favore della deputata catanzarese e, forse, la prima a esserne compiaciuta e sorpresa è l’interessata. Non perché riconosciute capacità e legittime ambizioni le siano aliene ma perché ben consapevole della grande concorrenza in campo e della ristrettezza relativa delle possibilità. In ogni modo non manca a Ferro la spinta dal basso necessaria affinché le previsioni si avverino. Spinte, beninteso, provenienti da tutta la Calabria politica di area.

 

Ne sia spia l’intervento del reggino Giuseppe Neri in chiusura di campagna elettorale a Catanzaro: “Negli ultimi mesi ho avvertito – aveva detto tra gli applausi il capogruppo di FdI in Consiglio regionale – nei discorsi di Wanda un piglio crescente, non di semplice deputato ma di sicuro e consapevole ministro”. Nella stessa serata era intervenuto il presidente del Consiglio, Filippo Mancuso, che non ha nascosto il suo personale appoggio alla candidatura di Wanda Ferro, quale “unica espressione del centrodestra del territorio candidata in posizione utile all’elezione”. Insomma, una sua eventuale nomina a capo di un ministero tanto importante quanto simbolicamente carico farebbe contenti molti se non tutti i politici calabresi di area, e, probabilmente, non pochi anche esterni al perimetro abituale del centrodestra. In ogni modo, le porte di entrata nel governo non si fermano alla nomina dei ministri, esistendo l’altro terreno importante di impegno e di partecipazione diretta dei viceministeri e dei sottosegretariati.