Il pranzo triestino made in Catanzaro dell’ex giallorosso Golubovic foto

Portiere per tre mesi delle Aquile il calciatore sloveno è rimasto nel cuore di molti tifosi. Ricambiato. E un supporter di Trieste l'ha invitato a casa sua

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Giocatori del Catanzaro e tifosi giallorossi. A volte per stabilire un legame basta davvero poco. Una chiacchierata a margine di un allenamento estivo che poi diventa amicizia per esempio. E poco importa se l’avventura con le Aquile di quel calciatore finisce purtroppo in anticipo, e ancora meno rilevante che il tifoso in questione viva a migliaia di chilometri dalla Calabria. Il legame, seppur sottile, spesso resta. La dimostrazione di questo è la storia che racconta in una lettera inviata alla nostra redazione Antonio Fodero, catanzarese di nascita, triestino di adozione per questioni lavorative dal 1998. La storia di un pranzo catanzarese in Friuli Venezia Giulia tra un supporter che nonostante la distanza ha sempre il giallorosso del cuore e un calciatore il portiere Golubovic che la casacca del Catanzaro l’ha potuta indossare solo per pochi mesi, prima che un grave infortunio portasse alla rescissione del contratto. 

Questa estate “Conosco il portiere Adnan Golubovic – scrive Fodero – da questa estate dopo averlo salutato personalmente al Poligiovino nella consueta preparazione estiva..appuntamento per me irrinunciabile durante le mie vacanze estive. La sua “breve” ma intensa presenza nella storia del “mio” Catanzaro purtroppo si interrompe nel momento più bello quando le sue prestazioni sportive cominciavano ad esaltare le immancabili doti di portiere affidabile e sicuro nonostante la giovane età, non a caso voluto fortemente dallo “special one” Auteri dopo l’esperienza di Matera”. 

La telefonata di Ado  Fodero poi scrive della piacevole telefonata da lui ricevuta ieri mattina. Dall’altro capo del telefono proprio Adnan ‘Ado’ Golubovic, di passaggio da quelle parti. Di passaggio si fa per dire perchè lui sloveno, ha casa a due passi dal confine. Ci sembra di immaginarla la chiamata. “Ma quale caffè? – gli avrà detto Fodero – oggi sei da me a mangiare”. “Approfittando della visita di mia madre Anna detta “master chef” e di mio padre “procuratore mancato” – spiega infatti poi nei dettagli il tifoso giallorosso di Trieste- ho insistito affinché venisse a pranzo e fargli respirare un po’ di catanzaresita’  che per circa tre mesi, ha vissuto giù a Catanzaro”.

Il pranzo Le foto in pagina testimoniano quel momento e “rappresentano – conclude Fodero-  ciò che il popolo catanzarese può lasciare dentro qualsiasi calciatore che abbia avuto l’onore di indossare la maglia dell’US Catanzaro 1929!..Grazie presidente Noto..grazie UC73 – conclude la lettera – per le emozioni che mi regalate ogni domenica! Trieste giallorossa”.

Roberto Tolomeo

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