Catanzaro Calcio, Iuliano: ‘Reagire subito’ (VIDEO)

Il numero 8 brasiliano per la prima volta davanti ai microfoni. "Normale vivere fasi di difficoltà. Io? Qui mi trovo bene"  E pronuncia un'espressione dialettale

Più informazioni su


di Gianfranco Giovene

Dici Brasile nel calcio e non puoi che pensare ai funamboli del pallone e a tutta la compilation del Joga Bonito universalmente in copertina. Certo, il verdeoro è soprattutto questo, ma guai a dimenticare la grinta, il sano far legna, il carattere. Dove c’è un Ronaldinho che piace, c’è sempre un Dunga che serve ed è forse questo il lato che Alvaro Iuliano preferisce ed incarna meglio quando scende in campo con il Catanzaro. Numero otto sulle spalle, un arrivo in punta di piedi – forse anche con un pizzico di diffidenza addosso visto il passato non proprio importante – poi l’esplosione che lo ha reso una delle colonne portanti dello scacchiere di Auteri e che gli ha permesso di sopravanzare nelle gerarchie anche qualche compagno più titolato. Saudade? Neanche a parlarne: la scintilla con città e pubblico è scoppiata subito e con la grammatica italiana anche il dialetto sembra fare passi da gigante. 

ALCHIMIA PERFETTA – «Qui la gente mi ha adottato immediatamente – ha ammesso sorridente il centrocampista, per la prima volta davanti ai microfoni dal suo arrivo in giallorosso – allo stadio ho visto una bandiera del Brasile e mi ha fatto piacere, poi ho tanti amici che mi aiutano a studiare e qualche parola in dialetto, come per esempio ‘Jamuninda’ (n.d.r. Andiamo), sono anche riuscito ad impararla». Un’alchimia perfetta che si ripercuote anche in campo con prestazioni da soldatino diligente al fianco del capitano di talento. «Vengo da un calcio diverso come quello bulgaro – ha detto Iuliano – ma giocare in Italia era il sogno della mia vita e sono riuscito a coronarlo in un club serio come il Catanzaro. Prima di firmare qui avevo un pre accordo con il Matera ma per il cambio di società non se ne fece nulla; stavo per tornare a casa quando il mio procuratore mi ha prospettato questa ipotesi. Ma non pensavo davvero di giocare così tanto…». Umile, e deciso anche, con la convinzione di poter lottare ancora per il primo posto che lo accomuna un po’ a tutti i compagni di spogliatoio. 

FUTURO – «Durante una stagione è normale andare incontro a delle difficoltà – ha ammesso riferendosi alle due battute d’arresto consecutive contro Bisceglie e Catania – l’importante è reagire e tornare subito a fare bene, per questo dovremo andare a Rieti e vincere giocando come sappiamo». Di partite, secondo il brasiliano, ce ne sono ancora tante, abbastanza per poter ambire al vertice. Il suo futuro? Come quello delle aquile: ancora tutto da scrivere. Ma con il sorriso, che anch’essa una vera marca brasiliana. «Ho un anno di contratto con opzione per quello successivo – ha detto – per ora penso solo a giocare, il resto si vedrà». 

VERSO IL RIETI – Alte le possibilità di vederlo titolare allo “Scopigno”; chi invece certamente non sarà della partita è Giannone che per i problemi muscolari accusati in settimana dovrebbe essere lasciato a riposo in vista del match successivo contro la Sicula Leonzio. Per quell’occasione Auteri potrà disporre anche di Figliomeni, al rientro dopo l’infortunio accusato a Castellammare. Domani mattina la rifinitura al “Ceravolo”, poi la partenza per il Lazio.

Più informazioni su