Aquile, le fondamenta ci sono. E il mercato potrà far crescere ancora

Pordenone, Virtus Entella e Juve Stabia lo dimostrano: per vincere la C occorre confermare e rafforzare. Giallorossi con già una buona base. Futuro: entro mercoledì il ricorso per il patron; tra domani e giovedì il summit per la panchina

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    di Gianfranco Giovene

    Creare uno zoccolo duro, mantenerlo, implementarlo, e poi raccogliere i frutti. Lineare e preciso il concetto: valido un po’ per tutte le categorie, un pizzico di più probabilmente per la LegaPro dove il fattore coesione e il consolidamento negli anni di filosofie e gioco ha spesso un peso determinante nel raggiungimento del risultato. L’ultima stagione ne è stata l’ennesima conferma con la promozione diretta in B di tre squadre partite ad agosto con già un’ossatura sperimentata e provata: nove conferme rispetto all’anno prima per il Pordenone, addirittura quindici per la Virtus Entella, sei – ma sarebbero potute essere anche di più se non ci fossero state le turbolenze societarie pre iscrizione – per la Juve Stabia di Fabio Caserta.

    Su queste basi le tre capoliste hanno costruito i loro successi: lasciando inalterate le fondamenta – si pensi ai vari Calò, Allievi, Paponi, Viola, Canotto, Mastalli che a Castellammare hanno fatto più o meno da spina dorsale o ai punti quasi sempre fermi dell’undici di Tesser a Pordenone De Agostini, Bombagi, Burrai, Berrettoni e Magnaghi – ed innestando su di esse altri pilastri da novanta – i vari Candellone, Caturano, Torromino, Melara solo per citarne alcuni.

    RIPARTIRE – In questo solco potrà e dovrà ora muoversi il Catanzaro, forte di una base già oculatamente tracciata lo scorso anno, dal perfezionamento però obbligatorio nel prossimo mercato per mantenere fede alle ambizioni di primato. Si ripartirà certamente da D’Ursi, Kanoute e Fischnaller per l’attacco – i primi due gratificati da un triennale, il secondo con un biennale in mano e con l’ipotesi tutt’altro che remota di un prolungamento pre ritiro per spegnere ogni sirena dalla cadetteria; a loro si aggiungeranno soldati di sicuro affidamento come Celiento, Riggio, Statella, Maita e De Risio – tutti in scadenza nel 2020, l’ex Avellino con anche un’opzione per l’anno successivo – e, chissà, anche qualche altro elemento che ha manifestato la voglia di non abbandonare il giallorosso.

    Certo l’addio di Bianchimano – tornerà a Perugia dal prestito -, tendente al no al momento anche il rinnovo di Eklu dalla Spal; bisognerà vedere il da farsi per Giannone, Ciccone e Casoli e valutare chi tra i giovani trattenere per le seconde linee. Dato di non poco conto: quest’anno non ci saranno limitazioni alle liste, il ché vorrà dire maggiore libertà di movimento sul mercato e possibilità di rafforzare senza vincoli d’età l’organico.

    INTERROGATIVI – Ovvio che prima di parlare di acquisti e cessioni, però, bisognerà sciogliere i due nodi ancora pendenti: quello del ricorso per la squalifica del presidente Noto e quello della guida tecnica. Entro mercoledì verranno presentate le memorie difensive tese a ricondurre gli eventi alla verità fattuale e a modificare le sanzioni comminate al patron; domani, o al massimo giovedì, il nuovo incontro tra vertici e allenatore da cui dovrebbe arrivare la decisione definitiva sul futuro.

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