Chiude il calcio mercato: Catanzaro, solo botti e applausi

Cala il sipario su un’emozionante sessione invernale di scambi. I giallorossi cambiano volto e rilanciano la sfida. Ultime operazioni: le uscite di Mangni, Tascone e Signorini. 

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    di Gianfranco Giovene 

    E’ con i passaggi in prestito di Tascone alla Casertana, di Mangni al Gozzano e di Signorini alla Triestina che si è chiuso ufficialmente da pochi minuti il mercato invernale del Catanzaro. L’ultima giornata di contrattazioni a Milano non ha regalato sorprese ai giallorossi che ufficializzato Iuliano nel primo pomeriggio, forti di innesti di assoluto valore operati già nelle scorse settimane, si sono poi concentrati a sfoltire il guardaroba eliminando dall’armadio i pezzi superflui per far posto alla nuova collezione di primavera. Via l’attaccante ex Monopoli, preso in estate in collaborazione con l’Atalanta e mai decisivo con Auteri e Grassadonia; ma via anche il difensore figlio d’arte Signorini che, ad un passo dalla Carrarese, ha in fine virato verso la Triestina in un triangolo incompiuto tra toscani e friulani che coinvolgeva anche Conson. Quasi sul gong ha fatto i bagagli anche Tascone dopo un lungo travaglio che lo ha portato prima vicino a Cavese, Rende, Paganese e Gozzano poi definitivamente alla Casertana. Restano ai loro posti Urso e Di Livio, lungamente sulla lista di sbarco prima del ritorno di Auteri, riabilitati poi dal nuovo tecnico. 

    OTTO ENTRATE – Rivoluzione doveva essere e rivoluzione è stata, dunque, servita in otto mosse dal sodalizio del presidente Noto con acquisti di spessore. Atanasov il primo, per potenziare la difesa. Poi Corapi, colpo da novanta dalla B per regalare spessore al gruppo ed aumentare la catanzaresità. Nel breve, subito dopo, anche Contessa e Tulli prelevati a titolo definitivo da Feralpi e Trapani seguiti da un altro big duttile e di carattere come Carlini dalla Juve Stabia. Anche quando c’è stato da mettere delle toppe alla sfortuna il club non ha disdegnato la buona stoffa: kappao Di Gennaro non si è virato su profili di second’ordine ma si è andati a chiudere con il Lecce il prestito di Bleve dalla A. Il diamante più lucente però lo si è incastonato in attacco con l’inserimento di Matteo Di Piazza dal Catania che ha decisamente rinfocolato l’entusiasmo dell’ambiente. 

    TREDICI USCITE – E per otto nuovi arrivati, tredici che hanno invece staccato il visto d’uscita. Insieme a Mangni anche Figliomeni è finito al Gozzano; il portiere Adamonis invece è stato girato in prestito alla Sicula Leonzio. Identica formula è stata utilizzata per spedire altrove Calì (alla Viterbese, con il placet dell’Atalanta) e Risolo (alla Virtus Francavilla); più ovviamente Signorini e Tascone tra Trieste e Caserta. Il giovane Elizalde, invece, è tornato alla casa madre Pescara. Le uscite più importanti però hanno riguardato mediana ed attacco con la cessione di capitan Maita al Bari – non senza polemiche – di Fischnaller al SudTirol – con più di un tentativo per evitare il commiato – di Nicastro al Padova e di Favalli alla Reggiana. Sacrifici da fare – e che alla lunga è stato giusto non evitare – per consentire la grande rivoluzione. Da applausi un altro movimento: quello perfezionato ieri di Vincenzo Furina alla Fiorentina – prestito con diritto di riscatto – che conferma il pregevole lavoro svolto da Carmelo Moro, Mimmo Giampà e tutti i quadri tecnici del vivaio per la crescita di nuovi atleti e promesse.

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