Catanzaro Calcio, una stagione ….a colori

Dal giallo al blu, dal rosso al bianco: numeri e tinte dell’anno monco delle aquile

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Il giallo, il rosso, il blu e il bianco: tutti e quattro sulla tavolozza, di volta in volta utilizzati per spennellare sulla tela della stagione. Li ha usati tutti, finora, il Catanzaro. E ad ognuno di essi ha legato fortune e cadute, sorrisi ed amarezze, vestendoli in campo come propria uniforme.

GIALLA, CROCE E DELIZIA – La casacca gialla è quella che le aquile hanno indossato di più in questa monca parentesi d’anno raccogliendo anche il maggior numero di punti: venticinque in sedici partite. In casa soprattutto la prima maglia del club ha rappresentato un vero e proprio talismano visti i sei successi raggiunti nelle tre competizioni da Corapi e compagni – otto totali in questa “mise” – ma in trasferta non ha certo portato molta fortuna finendo nelle istantanee di ben tre tonfi (Teramo, Casertana e Viterbese nel principale torneo). Sei in totale i kappao rimediati in “amarillo”: tra questi anche l’eliminazione dalla Coppa Italia di C contro il Catania.

ROSSA, I TONFI PIU’ CLAMOROSI – Rendimento poco dissimile a tinta porpora alla luce dei ventuno punti messi in saccoccia sotto guida Auteri e Grassadonia. Non inserita ad inizio stagione nel trittico delle divise ufficiali ma ripescata successivamente, la maglia rossa ha fatto da corazza nelle tre campagne più amare di quest’anno vale a dire il derby di ritorno con la Reggina – sconfitta in casa di misura – il completo naufragio di Francavilla – un quattro a zero senza storia – e lo scivolone tra le mura amiche contro la Ternana – uno a tre nel giorno dell’Immacolata, con la piena realizzazione del gap tecnico rispetto alle battistrada. Sei totali le vittorie raggiunte; le più belle: i ruggiti in campionato contro Catania e Viterbese.

BLU, L’AMARO RITORNO AL PASSATO – Solo una volta in stagione è stata invece indossata la divisa blu, maglia storica da trasferta con cui negli anni ottanta vennero castigate a domicilio le grandi come il Milan. E non poteva essere certo rispolverarla in uno stadio qualunque, visto il curriculum: a far da cornice quest’anno è stato il “San Nicola” di Bari, con esiti però opposti a quelli della grande epopea passata, vista la sconfitta per zero a due rimediata dai galletti padroni di casa.

BIANCO, FIOR DI PAREGGIO – Nelle restanti nove partite le aquile sono invece scese in campo nel candido bianco a bordi giallorossi raggranellando in questa tenuta il confortante successo di Rieti – ma anche il pesante tonfo di Potenza – zero a due. Importanti i pareggi contro la Paganese dell’ex Erra e nell’altro derby del girone contro la Vibonese.

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