Uesse, tuonano il Catanzaro Club e il Club Banelli: “Da questa proprietà ci aspettavamo ben altro”

Tutto fa presagire ad un'altra stagione che somiglia ad una nuova e semplice avventura. Mai protagonisti

Inizia un nuovo anno calcistico dopo l’ennesima delusione avuta ai play off del campionato scorso, ormai una prassi per noi giallorossi. Da tanti anni abbiamo sperato in una società solida con un imprenditore catanzarese che ci facesse sognare e ci riportasse  nel calcio che conta, che spazzasse via tutte le delusioni che negli ultimi 30 anni siamo stati costretti a mandare giù.

Tutto questo circa tre anni fa pensavamo si fosse realizzato con l’avvento del gruppo Noto al comando del nostro amato Catanzaro. Lo abbiamo sognato, desiderato e finalmente il sogno che rincorrevamo si era realizzato, una società forte e un catanzarese come presidente innamorato di questi colori. In questi tre anni purtroppo abbiamo assistito a fallimenti tecnici a ripetizione e noi siamo sempre stati al nostro posto a fare il proprio dovere da tifosi sempre sostenendo società e squadra, abbonandoci con enormi sacrifici (visto i prezzi elevatissimi) o, mai una parola o un articolo contro questa proprietà, anzi sempre al suo fianco a sostenerla anche quando le nefandezze erano sotto gli occhi di tutti.

Tutto questo per l’amore di questi colori e la speranza che il prossimo anno fosse quello giusto. Inizia una nuova “avventura” per i tifosi del Magico (tifoseria che deve marciare tutta unita nel sostenere il Catanzaro remando tutti nella stessa direzione e per lo stesso fine, e non DIVIDE ET IMPERA  creando divisioni che non servono a nessuno come purtroppo dimostrato nelle precedenti gestioni antecedenti all’avvento di questa società) , e sottolineiamo che di  “avventura trattasi” perché ci accingiamo a dover interpretare le mosse che la società, con a capo il presidente Noto, ha già fatto e che farà nel futuro immediato; mosse iniziate con l’esonero del DS Lo Giudice e con il mancato rinnovo dell’allenatore Auteri, una scelta di rinnovamento che sicuramente per il Catanzaro era una necessità.

Con l’arrivo del nuovo DS Cerri e del nuovo allenatore Calabro, si aggiunge una nuova figura in società: il DG Foresti (una figura mancante che noi tifosi abbiamo sempre invocato negli anni passati). Quest’ultima mossa fa capire che la società vuole fare le cose in modo serio e organizzativo anche se alcune mosse fatte finora, onestamente, stridono maledettamente con le parole dette finora.  Purtroppo è stato tutto inutile,  stiamo assistendo ad un quasi certo ridimensionamento della squadra perché questa società deve far quadrare i conti, come se non lo sapessero che vincere in serie C non è affatto facile, basti pensare a piazze come Lecce, Benevento, Reggio che prima di vincere hanno speso tantissimo; lo aveva capito, fin da subito, il gruppo degli Utras 73 con l’esposizione di uno striscione davanti al Nicola Ceravolo, striscione di sprono verso la società che è stato vergognosamente rimosso da ignoti nell’arco di una nottata.

Dopo l’ennesimo playoff perso ci aspettavamo, visto anche gli investimenti fatti nel mese di gennaio, che il gruppo Noto rilanciasse mantenendo lo zoccolo duro della squadra e l’inserimento in rosa di quei pochi elementi che ti potessero fare il salto di qualità per puntare ad un campionato da protagonisti. Ma purtroppo ci siamo sbagliati, la proprietà convoca i migliori calciatori e propone loro il ridimensionamento dell’ingaggio: giocatori importanti per noi, giocatori che dovevano essere l’ossatura portante della squadra nel  nuovo campionato, giocatori di spessore che dovevano trascinarci a lottare per vincere il campionato, ma così non sarà perché come detto dai vertici societari i colloqui fatti li hanno catalogati come “calciatori che vogliono andare via”. Ma a questo punto, come dice Gigi Marzullo, la domanda nasce spontanea : “ma siamo sicuri che sono i giocatori a voler andare via o la società dietro le tante belle parole nasconde l’ennesima rivoluzione tecnica con annesso anno calcistico senza essere protagonisti dando, così,  i calciatori stessi “in pasto ai tifosi?”.

E che senso ha un  ritiro a Moccone con giocatori che si allenano per la nuova stagione agonistica per poi vederli protagonisti in altre squadre? O peggio, fare allenare a parte i calciatori che non rientrano più nei “parametri economici” della società tanto da convocare undici giovani di belle speranze del settore giovanile nel ritiro di Moccone?

Cara società (e per società intendiamo sia il lato dirigenziale che tecnico) bisogna essere sinceri verso se stessi prima che con noi perché solo così potrà capire quello che si vuole fare realmente nel mondo del calcio. Tutti questi nostri timori avremmo voluto manifestare direttamente ai responsabili societari tant’e’ che avevamo chiesto ufficialmente un incontro alla società alla fine di luglio ma evidentemente l’avvento delle ferie agostane ha fatto sì che tale incontro sia solo, vogliamo sperare, stato rinviato. Noi vogliamo sola chiarezza perché il nostro sostegno verso questa società e questi colori non mancheranno mai.

CATANZARO CLUB 1979; CLUB GIALLOROSSO “A.BANELLI”