‘Cosa si fa per lo sport a Catanzaro? Viviamo una situazione di degrado sportivo’

La denuncia del fondatore dell'Atletica Zarapoti: 'Lo sport fa crescere una comunità ma nelle istituzioni abbiamo sempre trovato un muro'

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    Vorrei fare il punto sul degrado sportivo nella provincia e soprattutto nella città capoluogo. Girando un po’ tutta l’Italia e le altre provincie della Calabria, osservo ciò che non si fa in questa città, da me molto amata e che vorrei vedere fiorire in tutti i settori e in particola modo in quello sportivo, che  Mi sta più a cuore (visto che lo frequento da cinquanta anni).
    Tutte le regioni d’Italia, e le provincie più importanti hanno sviluppato lo sport quale traino per l’economia (vedi i molti eventi che vengono organizzati) e in questo non di meno le nostre consorelle Reggio Calabria e Cosenza, che impegnando molto sullo sport hanno visto crescere anche il turismo.
    Una provincia e una città che costruisce e cura gli impianti sportivi, dando modo a centinaia di uomini e donne di qualsiasi età di praticare la propria disciplina, dà respiro a quegli esercizi commerciali che trattano gli articoli necessari allo scopo.

    Inoltre, gli impianti stessi permetterebbero di organizzare eventi interregionali e nazionali, portando, da fuori regione un numero considerevole di persone, muovendo l’economia locale.
    In tempi passati, nei vari organismi dove ho fatto parte, ho faticato molto a strappare eventi sportivi, a livello interregionale e nazionale di una certa rilevanza. Ciò nonostante, sono riuscito a portarne alcuni, in periodi considerati morti a livello turistico, facendo arrivare centinaia di persone nella città, che conoscendola hanno deciso di ritornarci come turisti. Far conoscere dal vivo, con eventi interregionali e nazionali, il nostro territorio è sicuramente un buon biglietto da visita, più delle promozioni con spot e altro. In merito a ciò vorrei far notare come le località dell’Emilia e della Toscana (in particolare), per citarne alcune, fanno a gara a chi si accaparra il maggior numero di eventi sportivi, permettendo così alle strutture alberghiere e non solo di vedersi allungato il periodo turistico. Ritengo perciò che farebbero bene i nostri politici a guarda a questo terzo settore con interesse, dando ulteriore respiro alla nostra economia che langue sempre di più su tutto il territorio.
    In vari momenti ho cercato a livello di amministrazione di far comprendere questo, purtroppo ho trovato un muro. L’unico “sport” dove ho visto dell’interesse è la squadra di calcio della città, la quale non porta più di tanto a livello economico, ma che è comunque di esempio di ciò che possono dare tutte le discipline sportive.
    Ricordo che lo sport è salute e nello stesso tempo cultura. Una comunità cresce e si sviluppa con lo sport. Faccio notare anche che costruire impianti e lasciarli al loro destino sono soldi sprecati. Vedi l’impianto di atletica leggera (ci si è affrettati di dare un nome di grande lustro, “Pietro Mennea”, ma, poi di fatto lasciato alla deriva).
    È da circa cinquanta anni che le nostre Società di atletica sono costrette a gareggiare nelle città di Regio e di Cosenza, se non addirittura fuori regione, affrontando delle spese esose, sottraendo così delle risorse ad una crescita più massiccia dei sodalizi stessi per il bene della collettività.
    Sport come il ciclismo, l’atletica, il nuoto la pallavolo e il basket per citarne alcuni contribuirebbero in modo fattivo alla crescita economica e sociale del nostro territorio.
    Ci fregiamo tanto di essere il capoluogo di regione ma poi facciamo poco per esserlo davvero.

    Antonio Cardamone, fondatore dell’Atletica Zarapoti,  consigliere regionale Fidal Calabria

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