Il Giro d’Italia a Catanzaro tra ricordi e vittorie, salite e cadute

La corsa rosa il 7 ottobre transiterà dal capoluogo. In passato anche partenze indimenticabili e successi prestigiosi. Ecco un breve excursus storico anche video e la cronotabella della tappa di quest’anno

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Il passaggio del Giro Italia? In fondo è soprattutto attesa. Ma la magia proprio da lì nasce. E quando la corsa rosa transita da queste parti sempre o quasi si avverte nell’aria. Ore e ore appollaiati – oggi si direbbe assembrati – sul bordo della strada prima di vedere partire, arrivare, o semplicemente transitare  alla velocità della luce una carovana colorata. Nel frattempo quattro chiacchiere, il tentativo a volte vano di carpire le parole di un altoparlante, un souvenir da acquistare. Quello più quotato in quel 25 maggio 1982 era un cappellino giallastro della Del Tongo-Colnago, la squadra di Giuseppe Beppe Saronni che si divide con Francesco Moser gran parte del tifo italico. La quarta tappa di quel Giro d’Italia di ciclismo, che proprio Moser farà suo, come quella che andrà in scena quest’anno il prossimo 7 ottobre, si snoda tutta in territorio calabrese, con partenza dal lato tirrenico e arrivo a Camigliatello Silano. Trentotto anni fa start a Palmi, nell’edizione programmata in questo complicato 2020 avvio da Mileto nel Vibonese.

Anche ora come allora dal capoluogo solo un passaggio. Nell’82 i grandi si danno battaglia sulla Sila ma a vincere è il carneade gregario del grande Hinault tale Bernard Becaas che ha la meglio su un gruppetto che comprende anche Davide Cassani, allora corridore di qualità oggi commissario tecnico della nazionale. Il gruppone arriva un quarto d’ora dopo tramortito dall’ascesa degli ultimi chilometri.


Nel 1996 arrivo nel centro storico E invece le salite nel finale di una tappa di 14 anni dopo sono altre e ancora più familiari a noi. Sono quelle di Piano Casa, viale dei Normanni, Corso Mazzini.  Sì perché una frazione del giro del 1996 si conclude proprio a Catanzaro. Sotto il traguardo posizionato a due passi dalla Basilica dell’Immacolata vince ancora un francese, Pascal Hervè della Festina, che indossa anche l’unica maglia rosa di una carriera travolta, come tanti ciclisti di quel periodo negli anni a venire, dal ciclone doping e che nel 2001 anni dopo si conclude con una squalifica.

 

Cavendish Storia diametralmente opposta per Marc Cavendish detto Cannonball. L’anno in cui acquisisce il diritto di cittadinanza nell’Olimpo dei velocisti è proprio il 2008, la tappa della Corsa Rosa vinta a Catanzaro è una delle prime perle di prestigio di una stagione memorabile che non è altro che uno dei primi capitoli di una carriera che lo porterà ad alzare per primo le braccia al traguardo decine e decine di volte su strada e su pista, anche quelle olimpiche e mondiali. Il giorno della sua vittoria a Catanzaro lo striscione finale è montato nel quartiere marinaro. La partenza in mattinata da Pizzo Calabro il passaggio da varie zone del territorio di Catanzaro in un pomeriggio piovoso di metà maggio.

Finale con megacaduta. Cavendish fa un boccone degli avversari nella volata finale. Ma probabilmente lo avrebbe fatto anche se l’arrivo fosse stato a gruppo compatto con tutti i rivali più forti rimasti in piedi. Il suo strapotere in questo tipo di tappe è solo all’inizio. In quel giro vincerà un’altra volta, un paio di mesi dopo, al Tour de France altre sei.

Il 2005, verso Santa Maria del Cedro Ma la storia del Giro a Catanzaro non è fatta solo di arrivi di tappa o transiti fugaci. In due occasioni negli anni 2000 è sede di partenza. Nel 2005, tre anni prima del trionfo di Cavendish, lo start è dato sul lungomare grosso modo dove poi ci sarà la megacaduta di cui sopra. Tappa pianeggiante fino a Santa Maria del Cedro in provincia di Cosenza e trionfo da urlo di Robbie Mc Ewen, altro velocista coi fiocchi, che quel giorno si prende anche la soddisfazione di indossare la maglia di leadership.

 

Il 2016 la prima tappa in Italia Il ricordo più nitido e anche l’ultimo è invece datato maggio 2016. Quattro anni fa la frazione Catanzaro-Praia a Mare è la prima in territorio italiano del Giro dopo la partenza olandese. Interesse mediatico notevole e che festa precede la partenza che viene data dalla basilica San Giovanni mentre il terrazzo del Complesso Monumentale diventa una specie di quartier generale.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

La frazione arriverà a Praia a Mare dopo 200 chilometri. Il primo al traguardo sarà Diego Ulissi anche quest’anno azzurro su strada ai recenti Mondiali. Tre settimane dopo arriverà il trionfo finale in rosa di Vincenzo Nibali.

 

Il 2020 Il giro dell’anno Covid  che partirà il 3 ottobre riserva a Catanzaro un transito di tappa che a causa delle norme anticontagio e antiassembramento non potrà avere la solita partecipazione di pubblico ma sarà comunque un altro capitolo del Giro in Calabria.La tappa Mileto-Camigliatello,  il 7 ottobre partirà alle 10.25, i chilometri in programma 225. Una ottantina saranno percorsi in provincia di Catanzaro una trentina nel territorio comunale o nei dintorni tra le 12.15 e le 13.15 a seconda della media mantenuta dai corridori (clicca qui per scaricare la cronotabella). L’arrivo in Sila previsto prima delle 17.

(I video inseriti nel testo sono resoconti televisivi d’epoca. Un servizio Rai della tappa del 1982, un frammento della telecronaca della tappa catanzarese del 1996 di una televisione andalusa, Canal Sur, l’arrivo di Cavendish sul lungomare nel 2008 trasmesso dalla versione inglese di Eurosport)

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