Quella prima tappa italiana del Giro 2016 organizzata a Catanzaro

Il ricordo e il racconto di Giampaolo Mungo già assessore allo sport del Comune di Catanzaro

Nota stampa  di Giampaolo Mungo già assessore allo Sport del Comune di Catanzaro

Era il 10 maggio 2016, quando la città di Catanzaro ebbe l’onore di ospitare la “partenza italiana” del  “Giro d’Italia”, fu una bella festa cittadina, una città colorata di rosa che tutto il mondo guardò con ammirazione, tanto che quella tappa fu premiata, a Milano, da RCS Sport come la migliore tappa d’Italia organizzativamente parlando.

Fu una eccezionale ribalta per la nostra città, rappresentò un grande sforzo organizzativo fatto di sinergie istituzionali e di collaborazione con tutte le varie realtà produttive, sociali e sportive della Città e non solo. Tutto ciò rese possibile il dato di  un’immagine coesa e positiva della città di Catanzaro, capace di smitizzare quel disvalore negativo di incapacità latente,  che purtroppo spesso accompagna il pensiero, l’emozione e l’azione degli enti locali soprattutto del meridione.

Personalmente ho voluto, ricercato e  creduto, dedicandomi totalmente, per 135 giorni in tutta la fase di organizzazione, quell’evento  sportivo mondiale quale fu la partenza italiana da Catanzaro del 99° Giro d’Italia del 2016, in quanto  era un occasione da non sprecare, ma soprattutto da presentare al mondo intero, come un appuntamento di qualità della nostra terra e della nostra città .

I fatti, il lavoro, il sacrificio mi hanno dato ragione, perché la tensione e lo stress per l’organizzazione, magicamente si trasformarono in una grande festa di popolo, in un colore rosa diffuso, tra i monumenti, tra le fontane storiche, nelle vetrine dei commercianti, quel rosa che abbraccio la città di  Catanzaro segnandone, forse, uno dei pochissimi momenti più belli della sua storia. Oggi tutto ciò  resta scolpito nel mio cuore e nella mia mente di uomo di sport e di ex amministratore che ha servito la sua città, ma sono sicuro anche in quello della parte migliore della nostra comunità.

Fu uno dei grandi momenti dell’Amministrazione Comunale di Catanzaro, coinvolta e travolta dal mio entusiasmo e da pochissimi altri come Sergio Dragone (ex Capo Ufficio Stampa Comunale), un’altra epoca,  fatta di uomini e di emozioni, un’altra visione di squadra, francamente quella che oggi non esiste più.

La città si presentò come una macchina ben organizzata, curata nei suoi dettagli, anche quelli più piccoli. Il centro storico che incrociava le inquadrature delle tante telecamere di network mondiali era uno spaccato di cura nella narrazione della sua bellezza, non ultime le vie limitrofe a Corso Mazzini, che per alcuni giorni furono vissute dalla grande carovana del Giro d’Italia e dei tanti sponsor e brand mondiali al seguito dello stesso. Oggi le vie limitrofe a Corso Mazzini, (Via XX Settembre, le Cocole, Piazza Larussa, ecc.)risultano piene di buche, con le basole divelte, sanpietrini mancanti e lacerazioni nella sede stradale, ad immagine e somiglianza di una attuale Amministrazione Comunale sciatta e distratta.

Mercoledì 7 ottobre 2020 Catanzaro incrocerà nuovamente il Giro d’Italia, in una tappa di solo passaggio, però vedremo attraverso le riprese televisive il suo centro storico, quello che onestamente si può ancora vedere non totalmente vittima del degrado diffuso, lo stesso che attanaglia le periferie cittadine. Questo passaggio della “corsa rosa”, sarà un piccolo spot temporale minimalista, che non accende e non accenderà né clamore, né emozioni. Sarà un’altra storia, che nessuno potrà scrivere, forse perché anche il clima all’interno di questa Amministrazione Comunale è cambiato, di certo in termini peggiorativi, gli stessi che oggi vivono e viviamo tutti come cittadini della nostra bella e dileggiata, ma tanto amata  città di Catanzaro. E’ questo un grande peccato”