Us, è stata anche la domenica del ricordo del sindaco. Minuto, striscione e mazzo di fiori

E Diego Foresti in diretta a Studio giallorosso lo ha ricordato: "Sapevo della malattia di Fabrizio e la notizia della sua dipartita mi ha spezzato il cuore"

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Doveva essere la domenica di Fabrizio Ferrigno: dell’ultimo saluto al “sindaco” da parte della sua gente. Così è stato, ieri, al “Ceravolo”, in una commossa liturgia di gesti lenti aperta prima della gara dagli striscioni dei tifosi e conclusa al triplice fischio con la dedica finale della vittoria. Una domenica in cui il tempo si è fermato, immobile, nel minuto di raccoglimento prima del calcio d’avvio – proclamato per lui e per la presidente Jole Santelli – per poi correre a ritroso sul campo dei ricordi. Sembrava di sentirlo, in quell’istante di silenzio e in quello stadio perlopiù vuoto, il boato della curva stracolma per il gol alla Sambenedettese. E pareva di vederlo, il “sindaco”, correre, sgobbare, dare filo da torcere agli avversari e coraggio ai suoi, come nell’anno della promozione.

IL RICORDO DI TIFOSI E CLUB – Prima dell’ingresso in campo delle squadre – con il Catanzaro in doveroso lutto – è stato il tifo organizzato a dirgli addio. Uno striscione all’esterno dello stadio a firma Volti Noti – “Gli eroi non muoiono mai: buon viaggio sindaco” – un altro all’interno dell’impianto, affisso alle cancellate della curva dagli Ultras – “Ci hai fatto sognare in quell’anno surreale. Potevamo darti qualsiasi appellativo ma abbiamo scelto il più significativo. Per sempre sindaco, ciao Fabrizio”. Poi l’omaggio del club: quel mazzo di fiori deposto sotto la Ovest dal capitano di oggi Francesco Corapi tra gli applausi dei circa settecento sugli spalti. Un brivido.

«CI DARA’ UNA MANO DA LASSU’» – Perfetta chiosa della giornata il commosso ricordo del diggì Foresti, intervenuto ai microfoni di Studio Giallorosso. «Sapevo della malattia di Fabrizio – ha detto il dirigente delle aquile nel talk sportivo di CatanzaroInforma – e la notizia della sua dipartita mi ha spezzato il cuore. L’ultima volta ci eravamo incrociati a Catania, io ero alla Viterbese, e insieme abbiamo ripensato al passato: a quella sfida playoff tra Pisa e Monza che ci aveva visto avversari tempo prima. Ci avevamo riso su. Ferrigno era una persona fantastica – ha aggiunto Foresti – e la sua scomparsa è un dramma grandissimo. Ha lasciato un segno indelebile in questa città, è stato bandiera di questa squadra, e sono convinto che da lassù ci darà una mano».

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