Catanzaro cuore impavido: niente vittoria ma grande reazione contro la Turris

Scelte arbitrali controverse, svantaggio immeritato, sfortuna e fatica impediscono di conquistare i tre punti. La prova dei giallorossi però è da applausi per carattere e cuore. Villa: «Ragazzi eroici»

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Una risposta da vera grande: alle scelte arbitrali controverse, ad uno svantaggio subito in maniera immeritata, al solito (immancabile) carico della sfortuna.

Forzando ancora i livelli del sacrificio, andando oltre la soglia della fatica – che ogni turno va spostandosi sempre più là – fino ai limiti del debito d’ossigeno. «Eroico» lo ha definito ieri a caldo mister Villa. Ed è stato proprio così il Catanzaro di Torre del Greco: un manipolo di cuori impavidi, scaraventato nel bel mezzo di un campo minato, mai titubante però nell’avanzare e nel battagliare, in barba sia all’avversario che alla sorte.

ATTRIBUTI E CORAGGIO – Avrebbe potuto mollare facile dopo i primi quarantacinque minuti da brivido conditi da un rigore dubbio contro, da un’espulsione inesistente a proprio danno e dalla mazzata psicologica di uno svantaggio incassato quasi all’intervallo. Invece ha saputo venirne fuori con autorità stringendo i denti per oltre un’ora, capovolgendo quasi il rapporto numerico con l’avversario, rischiando addirittura di vincerla nel finale.

La rete del pareggio è stata un fulmine di rabbia accumulata, il secondo tempo una generosa prova di quanto si possa fare gettando sempre il cuore oltre l’ostacolo. E conta relativamente poco, per questo, non aver centrato la vittoria. Certo: questo era l’unico scopo della gita ai piedi del Vesuvio; ovvio: il controsorpasso del Bari brucia, ma fuori dalla logica dei punti – implacabile come sempre, lady classifica – ciò che rimane è comunque un tesoro prezioso: la consapevolezza di essere finalmente maturati sul piano del carattere, di avere attributi a iosa e coraggio da vendere per fronteggiare le difficoltà. Roba non da poco con i playoff in avvicinamento: un corredo essenziale per provare a giocarsela fino in fondo.

VERNA MOTORE, FAZIO INGENUO – Simboli della battaglia ai corallini due elementi di fatto entrati tra gli insostituibili per Calabro: Verna il primo – migliore in campo nonostante la stanchezza del sovrautilizzo, motorino inesauribile nelle due fasi, vicino d’un soffio dal diventare anche match winner – e poi Di Massimo – che a differenza del compagno la palla dentro l’ha buttata quando c’era da farlo aggiungendo al conto pari dose di corsa e sacrificio.

Macchiata di rosso invece la prova di Fazio, punito sì ingiustamente dall’arbitro ma forse un po’ ingenuo nell’episodio incriminato vista la “zolla del delitto” e l’utilità specifica del fallo. Contro il Bisceglie non ci sarà e bisognerà valutare anche le condizioni del collega Martinelli: grattacapi che già da domani Calabro proverà a sbrogliare.

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