Catanzaro Calcio, pallottolieri e sorrisi. Da Foggia tre punti ed un messaggio alle altre

Allo “Zaccheria” risultato storico per i giallorossi che mai avevano terminato una partita sul sei a due. Il record di marcature? Nel ‘34/’35 contro il Cagliari. Subito al lavoro per il Campobasso: la ripresa è andata in scena a Bisceglie

Un punteggio tennistico ottenuto su un campo che per qualche minuto ha cessato di essere di calcio, trasformato suo malgrado in un’arena da corrida. Reti e spettacolo hanno infiammato la serata di ieri a Foggia. Più di tutto il resto che invece ha fatto a gara nell’idiozia cercando di spegnere e sporcare quanto di più bello questo sport possa offrire. Per il Catanzaro quella di ieri è stata comunque una pagina importante perché mai era successo nella storia del club giallorosso che un match si concludesse sul risultato di due a sei a proprio favore.

Le doppiette di Iemmello e Biasci, i punti esclamativi di Vandeputte e Gatti, non hanno dunque solo rilanciato le aquile nella corsa al secondo posto – che ora è tornata a dipendere tutta dalle mosse degli uomini di Vivarini – ma hanno ritagliato un posto speciale anche nella hall of fame di sempre degli almanacchi, accanto a date, avversari e punteggi che nonostante il passare degli anni brillano ancora.

MANO AL PALLOTTOLIERE – A detenere il record di risultato più largo nella storia giallorossa è il dieci a zero rifilato al Cagliari nella stagione 1934/35 uguagliato poi nel gennaio 1959 in una sfida interna contro il Siracusa in cui Rambone, Ghersetich e Fanello fecero la parte dei leoni. Otto invece le reti rifilate al Cosenza nel derby del 1935 (8-0) ed otto pure quelle incassate dal Maglie nel ’51. Nel campionato 1935/36 finì invece con un distacco di sette reti la sfida contro il Prato (7-0); stesso risultato nel 1958/59 contro L’Aquila.

CON NOTO AL TIMONE – Focalizzando l’attenzione sulla gestione Noto, non è la prima volta che le aquile riescono a mettere a segno sei reti in novanta minuti. Era già successo nel maggio 2019, avversario il Trapani, in un match anch’esso delicato e fondamentale in ottica playoff giocato al “Ceravolo”; in quell’occasione però il risultato finale fu più ricco complice le tre reti messe a segno dai siciliani (6-3). Sempre con Auteri in panchina sono arrivate anche due manite: quella rifilata alla Cavese in Coppa Italia – cinque a due, il 2 settembre 2018 – e quella impacchettata al Potenza in campionato – cinque a uno, il 30 dicembre dello stesso anno.

ORA IL CAMPOBASSO – Proprio quella gara, a tratti, è sembrato di rivedere allo “Zaccheria”. Per la fluidità di manovra, per la bellezza e la costanza delle occasioni prodotte, non ultimo per la qualità dei tocchi e dei movimenti; probabilmente la migliore prova della parentesi vivariniana arrivata in un momento topico della stagione in cui vincere è diventato vitale, mandare messaggi alle competitor ancora di più.

Dopo la larga vittoria il gruppo si è trasferito a Bisceglie dove è rimasto e dove questa mattina ha svolto una seduta di allenamento di scarico; subito dopo il ritorno in città: domani la ripresa dei lavori a Giovino in vista della sfida di sabato contro il Campobasso