Basket, il campo di Montepaone sarà legato per sempre al nome di Gus Tolotti

Questo pomeriggio la solenne intitolazione al gigante buono, ex giocatore della Viola Basket, scomparso prematuramente

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Da questa sera porta il nome di Gustavo Tolotti il campo di basket di Montepaone. A distanza di un mese dalla prematura morte del cestista che ha militato lungamente nella “Viola” Reggio Calabria e che poi ha deciso di vivere nel centro ionico, un “piccolo miracolo” è stato compiuto. Merito dell’Amministrazione Comunale, certo, ma anche e soprattutto dell’impegno degli amici di “Gus”, come veniva chiamato il “gigante buono”, che si sono riuniti in un comitato spontaneo – “Gus nel cuore” – e che in pochissimi giorni hanno organizzato l’evento.

Generico agosto 2022

Lo ha spiegato il giornalista Marcello Barillà che ha introdotto il primo momento dell’intitolazione, quello che si è svolto nel cortile dell’IC di Montepaone, e lo ha ribadito, sempre a nome del comitato, Donatella Paolino. “Gustavo aveva il sogno di portare sul territorio la cultura dello sport. Ecco – ha detto – questo è ciò che ci ha spinto a unirci e, nel suo nome, a creare le condizioni per portare avanti una serie di attività.

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La prima – ha annunciato – un torneo che organizzeremo per la fine di questo mese”. Poi l’intervento, per conto del compagno di squadra e amico di Tolotti Alessandro Santoro, di Giuseppe Rachetta. Una lettera che ha ripercorso l’amaro periodo del fallimento della “Viola” e che contribuito a spigare ancora meglio chi fosse Gus: “Una persona perbene”, ha scritto Santoro. Il giro di inteventi l’ha concluso la moglie dell’atleta, Angela Rachetta che, con commozione, dopo aver ricevuto da parte del Comitato una targa, ha voluto sottolineare come il marito, pur non calabrese, amasse fortemente questa terra, avendo trascorso buona parte della sua vita tra Reggio e Montepaone. “E’ lui – ha affermato – che da lassù ci guida e ci aiuterà a realizzare i suoi desideri, come quello di costruire qui un palazzetto dello sport”. In precedenza era stato il sindaco, Mario Migliarese, ha ricordare Gus:

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“L’ho conosciuto mentre insieme facevamo la fila per la donazione del sangue… era una persona meravigliosa e non potevamo che dare la massima disponibilità per realizzare intitolare questa struttura”. Dopo gli interventi, la seconda parte della cerimonia, introdotta da una bellissima esecuzione di “A mano a Mano” di Rino Gaetano da parte di un quintetto di flauti, quello composto dalle alunne dell’Istituto Comprensivo dirette dalla docente Francesca Procopio.

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La benedizione da parte del sacerdote e poi lo svelamento della targa. Tra gli applausi e le lacrime della gente intervenuta, tra cui tanti ex compagni della “Viola”. C’era, tra gli altri, il suo ex allenatore, Gaetano Gebbia che l’ha seguito per diversi anni. “Chi era Gus? – ha detto ai giornalisti che lo hanno intervistato – “il migliore”. C’era poi Andrea Cattani, che ha condiviso con Gus un pezzo di strada. “Per noi – ha commentato – era un esempio”. Un esempio per tanti, nello sport come nella vita, considerate le centinaia di persone che questo pomeriggio hanno inteso ricordarlo.

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