Addio a Franco Marino: attivo militante Msi nel quartiere Pontegrande

Il ricordo di chi lo conobbe bene

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    Riceviamo e pubblichiamo

    In un pomeriggio di febbraio insolitamente caldo, martedì 22 scorso, si è interrotta la vita terrena di Franco Marino, un combattente. Con lui se ne va un italiano, un calabrese, di cui la città di Catanzaro può andare fiera. È morto un uomo coraggioso, leale, di straordinaria coerenza e di grande forza morale, la cui perdita peserà tanto alla comunità umana e politica che con lui ha condiviso una storia fatta di militanza incondizionata, al servizio di un’idea incorruttibile ispirata ai principi eterni di Dio, Patria e Famiglia.

    Se ne è andato, Franco, in punta di piedi, senza fare rumore, quasi a voler rivendicare fino in fondo la sua vera natura di persona schiva, umilmente operosa, ricca di nobili sentimenti mai sbandierati eppure evidenti agli occhi di chiunque ha avuto la fortuna di conoscerlo e di stare al suo fianco. Non poteva che essere così: è una questione di stile.

    Per lui, è proprio il caso di dirlo, hanno parlato le sue azioni. Di poche parole, assolutamente distante da ogni atteggiamento retorico, libero da ogni cedimento alla demagogia, Franco Marino è stato un esempio insuperabile di uomo dedito al culto dell’azione, naturalmente incline a farsi carico dei bisogni degli altri, spontaneamente, con assoluta naturalezza. Prima aiutava e poi si interrogava; prima ti dava una mano e poi chiedeva spiegazioni; prima rassicurava e poi giudicava, se giudicava.

    Quella di Franco Marino è stata una vita vissuta all’insegna della militanza politica e della lotta sindacale. Con coerenza, passione, sacrificio, dedizione. Fin da quando, appena ragazzo, inizia a frequentare la sezione del M.S.I. di Pontegrande, condividendo con tanti altri giovani del suo quartiere la dura lotta della militanza politica a destra. Una militanza consumata in una simbolica palestra dove, ai giovani che la popolavano, non mancavano mai il coraggio, la giovanile esuberanza, la ferma convinzione di lottare per costruire il futuro della nazione.

    Da allora in poi, l’impegno politico di Franco Marino in seno alla Federazione del M.S.I. di Catanzaro non ha conosciuto soluzioni di continuità: con incarichi dirigenziali, con responsabilità organizzative, con candidature in seno al partito, con partecipazioni congressuali ma – soprattutto –  con un attivismo militante esemplare, svolto in tutta la provincia, il che valse a farne conoscere qualità umane e capacità operative alla vasta comunità politica che si riconosceva nel M.S.I.

    E, ben oltre le vicende che successivamente hanno interessato il partito, il legame di Franco Marino con la comunità umana e politica forgiata da decenni di militanza nel M.S.I., è rimasto integro, saldo, indissolubile.

    Tuttavia, è nella attività sindacale, in particolare, che la natura pura, cristallina, profondamente leale e disinteressata di Franco Marino, ha lasciato il segno. Ed è in questo ambito che più grande sarà il vuoto. Qui si sentirà di più la mancanza. Perché, sull’esempio di Filippo Corridoni, secondo il quale “Il popolo non crede ai cultori delle cedole bancarie. Crede all’azione, a chi gli indica le vie del destino. Crede soprattutto a chi gli aprirà le strade vere della giustizia sociale”, Franco Marino è stato un “angelo” del sindacalismo nazionale e rivoluzionario.

    Ecco, la giustizia sociale: questa la stella polare nella vita di Franco Marino. Una vita dedicata al mondo del lavoro ed ai lavoratori, ai deboli, agli umili, agli ultimi.

    In questi ultimi anni si era occupato in particolare della difesa dei consumatori e dei bisogni degli anziani, perché questa era la sua vocazione: difendere i diritti sociali, facendosi soldato che si pone a difesa del suo popolo.

    E questo è stato Franco Marino anche nel suo amato quartiere, a Pontegrande di Catanzaro. Sempre tra la gente, ad organizzare feste e manifestazioni, ad animare circoli, a sostenere iniziative, ad innalzare quotidianamente un inno alla partecipazione e all’impegno sociale, a celebrare con religioso attaccamento il rito gioioso della vita fatto di sacrifici, di dolore e di larghi sorrisi.

    A noi, a tutti noi che ti hanno conosciuto ed apprezzato, a noi che per averti avuto amico fraterno e camerata ti rimpiangeranno, a noi che pur crediamo che l’esempio che hai lasciato non muore con te, oggi non ci riesce di sorridere. Ci perdoni, vero, caro Franco?

    Mimmo Tallini

    Ulderico Nisticò

    Raffaele Lupia

    Masino LePera

    Ottavio LePera

    Federico Fabiano

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