‘Campioni di vita’: valori umani come unico senso dello sport

Comunicazione, Sport, disabilità e disagio sociale nell’anno del Giubileo

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    Comunicazione, Sport, disabilità e disagio sociale nell’anno del Giubileo, la disabilità vista come momento di arricchimento sociale e non di discriminazione. Questo il tema centrale dell’incontro Campioni di vita. Comunicazione, Sport, disabilità e disagio sociale nell’anno del Giubileo , organizzato ieri dall’ufficio diocesano per le comunicazioni sociali diretto da don Giovanni Scarpino, presso la Parrocchia San Massimiliano Maria Kolbe di Catanzaro.

    All’evento hanno preso parte la Dott.ssa Cinzia Sandulli, Presidente Coni – Catanzaro, Don Francesco Cristofaro, Parroco di Simeri Crichi (CZ), testimone della propria esperienza di disabilità, la Prof.ssa Anna Maria Mazza, docente di scienze motorie, il Dott. Antonio Gaspari direttore dell’Agenzia cattolica d’informazione Internazionale “Zenit†e S.E. Mons. Vincenzo Bertolone Arcivescovo di Catanzaro Squillace e presidente della Conferenza Episcopale Calabra.

    Moderatore della serata il Prof. Egidio Chiarella giornalista e scrittore che ha sapientemente condotto l’incontro rendendo fluido ed interessante.

    Un convegno per vedere cristianamente il corpo sottratto ai vizi e consegnato alle virtù, un corpo allontanato dal male e consegnato sempre al bene più grande, e per fare ciò lo sport deve essere al servizio dell’uomo e non viceversa, per evitare di non essere un esempio di vita cristiana.

    La Prof.ssa Anna Maria Mazza, docente di scienze motorie, nella sua introduzione ha sottolineato che sviluppo di potenzialità individuali, incremento di capacità danno la possibilità ad elementi disabili di trovare elementi di successo e valorizzazione personale. Lo sport quindi visto come uno strumento eccezionale, non solo per i benefici fisici, ma anche per aiuta a non cadere nell’isolamento e nell’esclusione sociale.

    Nel suo contributo la Dott.ssa Cinzia Sandulli, Presidente Coni – Catanzaro ha evidenziato che nello sport i ragazzi si formano verso modelli educati positivi, solidarietà, amicizia, lealtà e rispetto delle regole e degli avversati. Fare sport per i diversamente abili diventa occasione per fare esperienza con il proprio corpo, entrando in comunicazione con gli altri, scoprendo nuove capacità. Nel concludere ha ricordato quanto scriveva Nelson Mandela “Lo sport ha il potere di cambiare il mondo, ha il potere di suscitare emozioni. Ha il potere di unire le persone come poche altre cose al mondo. Parla ai giovani in un linguaggio che capiscono. Lo sport può creare speranza, dove prima c’era solo disperazione. È più potente di qualunque governo nel rompere le barriere razziali. Lo sport ride in faccia ad ogni tipo di discriminazioneâ€.

    Molto applaudita la testimonianza di don Francesco Cristofaro, Parroco di Simeri Crichi (CZ), che proprio ieri ha festeggiato i suoi 10 anni di sacerdozio. La testimonianza di vita e vocazione, di una vita che per tanti anni non aveva mai desiderato e voluto. Fin dalla nascita affetto da paresi spastica alle gambe ha vissuto la sua vita in due momenti uno “brutto†ed uno “belloâ€. Quello buio in cui pregava la Vergine Maria per la sua guarigione fisica, fatta di sogni che lo vedevano camminare come gli altri e di tristi risvegli che lo riportavano alla realtà.

    Nella sua disabilità ha compreso che le coppie oggi non sono formate, se si chiede a dei coniugi in attesa di un bambino se vogliono un maschietto o una femminuccia troppo spesso si sente rispondere “l’importante che nasca sano!â€, come se un bambino che non nasce sano non è un bambino, non è creatura, non è figlio di Dio?. Con gioia ha voluto indicare ai presenti che sua mamma non avendo abortito, ora gioisce per quello che lui può dare ai fratelli.

    Il momento “bello“ della sua vita iniziò nel 1993 quando, frequentando la sua parrocchia, incontrò il Movimento Apostolico che, per lui, è stato una luce in una stanza buia, che gli ha dato il Vangelo, non quello che fino ad allora aveva conosciuto, fatto di pietismo, vittimismo del “non servo a nessuno†ma il Vangelo di Cristo.

    Un grazie particolare lo ha dato all’ispiratrice del Movimento Apostolico, la signora Maria Marino, che è stata la prima persona, dopo i suoi genitori, a non guardarlo “dalla cintola in giù†per la sua diversità. Da Lei ascoltava “la messe é molta, gli operai sono pochi†e da lì ha scelto di consacrare la sua vita al Signore, divenendo sacerdote sereno, felice, innamorato della vita della Chiesa e delle anime, scelto da Dio anche disabile, per essere suo strumento in mezzo al mondo.

    A dare i proprio la propria testimonianza sul tema è intervento il dottor De Angeli della squadra calcio Saint Michel, vincitrice del campionato di terza categoria calabrese, del Presidente don Gaudioso Mercuri, ha presentato “Il progetto “ASD SAINT MICHEL” nato dalla necessità di trovare una nuova, diversa e incisiva soluzione al problema del disagio giovanile nel mondo dello sport creando un connubio con la fede. I calciatori, lo staff tecnico ed i dirigenti sono giovani che portano in sé i valori cristiani e vogliono trasmetterli in un mondo tanto discusso come quello dello sport. Nata in parrocchia ed accanto agli allenamenti classici si fa catechesi, momenti culturali, momenti aggregativi insomma una sana realtà dove prima delle partite si prega, non è facile, è duro, vincente, germe del calcio futuro nella piana di Gioia Tauro.

    Nel suo contributo Il direttore di Zenit , il Dott. Antonio Gaspari, co-autore del libro Campioni di vita basato su una serie di interviste a noti protagonisti dello sport: Vincenzo Mangiacapre, Alessia Lucchini, Abdon Pamich, Alessandro Campagna, Alessandro Proni, Ivan Basso, Blanka Vlašić, Lorenzo Porzio, Annalisa Minetti, Santo Rullo, Vincenzo Cantatore, Massimo Tammaro, Daniele Masala, Riccardo Starace, Ilario Di Buò, Renzo Musumeci Greco, ha evidenziato come il cristianesimo non ha mai condannato l’attività sportiva, anzi l’ha esaltata. Si vive in un mondo che vede tutto in crisi, c’è più difficoltà a trasmettere i grandi valori della vita, indipendentemente dalla propria credenza religiosa,  per questo si è pensato di pubblicare questo libro contenente testimonianze che hanno evidenziato quanto lo sport abbiamo una valenza sociale incredibile.
    La pratica sportiva che rende capaci ad affrontare le difficoltà che la vita ci fa vivere.

    A conclusione della serata Mons. Vincenzo Bertolone, Arcivescovo di Catanzaro Squillace e presidente della Conferenza Episcopale Calabra, ha sottolineato che i cristiani devono essere dei campioni di santità, lo sport non serve solo al fisico, ma a formare gli uomini, perché comporta sacrificio, esercizio, significa far comandare la nostra volontà, che significa “ voglio questo e lo ottengo, voglio essere fedele al Signore in tutte le maniere e mi devo sforzare con il Suo aiuto, perché da solo non riesco, ad esserlo. Tutti perciò dobbiamo essere santi.â€

     

    Francesco Vallone

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