Pinete ed aree verdi infestate dalla ‘processionaria’, Forza Italia lancia l’appello

La richiesta di intervento anche in Prefettura e in Regione 

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    ‘Quello della processionaria non è più un fenomeno isolato, ma rischia di diventare un vero e proprio allarme. Una vera e propria epidemia che rischia di far morire diversi alberi delle aree verdi del nostro Comune.  Gli addetti ai lavori sono già intervenuti in diverse zone della città (soprattutto vicino alle scuole) grazie all’ottimo lavoro del servizio igiene ambientale del Comune di Catanzaro’. Lo dichiara per Forza Italia Catanzaro Fabio Petrelli. 

    ‘Ciò, purtroppo, non basta. Alcune zone (ad esempio la villa comunale Pepe e villa Trieste) non possono essere bonificate come si deve, in quanto i mezzi a disposizione non permettono una bonifica adeguata. Inoltre, i nidi della processionaria sono apparsi anche alla pineta di Giovino. Una pineta più volte portata all’attenzione per una paventata “cementificazione” della stessa da parte di alcuni consiglieri (una notizia del genere fa più presa sulla stampa forse), ma che poi viene abbandonata e non ci si preoccupa del fatto che gli alberi che la compongono (alcuni di essi) sono colpiti da queste larve che compromettono il loro ciclo vitale. Per non parlare – continuano da Forza Italia Giovani –  poi del pericolo che corrono anche gli animali domestici che vengono portati a spasso nelle aree comunali, o dei tanti cittadini che già, grazie alle belle giornate di primavera, passeggiano nei vari parchi comunali o fanno già dei pic-nic nella pineta del quartiere Giovino’.

    Anche se la primavera è arrivata, ancora si può intervenire per eliminare qualche nido nelle zone interessate, onde evitare che qualcuno possa finire al pronto soccorso o possa vedere il fedele amico a 4 zampe stare male.

    ‘Proprio per questo motivo – conclude Petrelli –  ho inviato una richiesta al servizio fitosanitario regionale, al comando dei Vigili del fuoco e al settore igiene ambientale, in modo che si possa intervenire al più presto, con più operatori e con mezzi adeguati (visto che su alcuni alberi non si può intervenire in quanto i nidi si trovano in punti molto alti o in parchi nei quali non possono entrare i mezzi attualmente a disposizione)’.

     

     

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