L”elogio alla normalità del medico della Chirurgia pediatrica del Pugliese Ciaccio Giuseppe Stranieri

Il medico fa un video messaggio. La figlia lo pubblica sui social. Like, commenti, emoticons: il messaggio di "normalità" diventa un segnale di speranza

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    “Cerchiamo di fare uno scatto fotografico con il nostro ventricolo sinistro per ogni singolo momento di semplice normalità”. Scaldano il cuore le parole pronunciate dal dott. Giuseppe Stranieri, dirigente della Chirurgia Pediatrica dell’Ospedale “Pugliese-Ciaccio”. Il medico fa un video messaggio. La figlia, Pasqualina, lo pubblica sui social. Like, commenti, emoticons: il messaggio di “normalità” del professionista diventa un segnale di speranza. Perché, in questi giorni, c’è un immenso – quasi disperato – bisogno di attaccarsi alle parole. Riempirle di significato. Di quella sostanza che, troppo spesso, lascia il posto alla forma. Ed, invece, il medico che, tutte le mattine scende in trincea, ci ricorda che “niente è dovuto, anzi”. Il video messaggio del noto ed apprezzato professionista è un elogio alla normalità: “Quando, finalmente, saremo ritornati alla tanto agognata normalità di fronte alle difficoltà, piccole o grandi che siano che il vivere quotidiano potrà riproporci, per favore, evitiamo di lamentarci. Solo cosi – dice Stranieri – in primo luogo, potremo avere rispetto di noi stessi ma soprattutto avremo rispetto di tutte le persone che sono morte sotto l’attacco violento del virus. Anzi, io direi, cerchiamo di fare uno scatto fotografico con il nostro ventricolo sinistro per ogni singolo momento di semplice normalità. Pensate che ciò che siamo abituati a dare per scontato non è dovuto. Niente è dovuto. Anzi. Piuttosto è la risultanza di qualcosa che, con sacrificio, è stato guadagnato. Probabilmente, anche, da altri al posto nostro e non senza sacrificio personale”.
    E Pasqualina, figlia di un medico e di una farmacista, riempie, anche lei, di sostanza le parole del papà che tuona contro chi esce di casa senza avere una reale necessità: “Ogni giorno migliaia di sanitari, medici – infermieri – farmacisti, si alzano dal letto, lasciano le proprie case, vanno a lavorare in ospedale o in farmacia. Vanno a lavorare per tutelare voi, i/le vostri/e bambini/e, vanno con il più nobile dei valori: l’amore per gli altri; vanno perché sanno che, senza le loro figure, non ci sarebbe nessuno a tutelare la vostra salute. Perché scrivo questo? Perché vedo ancora gente uscire da casa, come nulla fosse. Pensate a queste figure, sono madri e padri di famiglia che, alla sera, vorrebbero tornare dai propri figli e dir loro “andrà tutto bene”. Se voi continuerete a uscire loro continueranno, comunque, a tutelare voi, ma a loro chi li tutelerà? Perché io sono fiera del mio papà e della mia mamma”.

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