“Catanzaro, è stato bellissimo. ora torniamo al nostro destino senza strappi, ma col sorriso”

Le considerazioni di Felice Foresta

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di Felice Foresta

E’ stato bellissimo.
Anzi di più.
E aver perso non importa nulla.
Dispiace solo perché ci eravamo abituati.
Ad allungare la nostra sera, a darle un senso, a vedere una città in festa e in fermento.
A sentire tanti dialetti diversi, a cucire quartieri, paesi, strade e persone.
A fermarci ai piedi dei nostri giorni e a sognare senza sfarzo e senza inganno.
Torniamo, adesso, al nostro destino senza strappi, e con lo stesso sorriso.
Ora che ci hanno detto che si può fare.
A immaginare di poter dire la nostra, e non solo io c‘ero.
A sentire parlare dalle Alpi alle Madonie di una squadra che gioca bene a calcio e dei suoi tifosi, senza età e senza numero, che hanno il colore del sole.
A vivere un’idea, un’emozione, e un desiderio a cui non eravamo più abituati.
Adesso non è il tempo del silenzio.
Adesso è il tempo della gioia, di tuffarcisi dentro, di cullarla e ringraziare chi ce ne ha fatto dono.
Società, tecnici, calciatori, collaboratori.
Adesso è il tempo di costruire.
Le curve nuove a ridosso delle porte.

La bretella da Siano al campo scuola.
Il parcheggio davanti al cimitero.
Una città pronta, moderna, matura.
Per non essere costretti a improvvisare.
Adesso è il tempo di prenderci per mano, di sentirci comunità più solida e continuare.
Sì, continuare che è un verbo bellissimo, perché vuol dire portarsi addosso un passato, un’esperienza, un cammino, una memoria.
Continuare, allora.

A sperare che Vivarini resterà ancora, e a lungo.

Perché conosce il calcio, è un gran signore, è buono come l’Abruzzo e ama la Sila.
A sperare che Iemmello non si stancherà di divertirsi.
Perché è un talento naturale, sa fare gol ed è di Catanzaro.
A sperare che, se verrà e quando verrà, non sarà solo per noi.
Perché Forza Giallorossi è un inno, una canzone, una preghiera senza padri.
Ma di tutti.
Di chi è altrove, nel nostro ieri, in un rimpianto, in una lacrima, in una vena del cuore.
Eppure sogna a Catanzaro.

 

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