Bauhaus100 al Marca tra ricordi dell’ex Albergo Moderno (FOTO VIDEO)

Architettura e memorie di tempi andati nella mostra che fa tornare alla mente anche la storica notte di Ingrid Bergman nell'ex Albergo Moderno


Anche Catanzaro rende omaggio alla storica scuola tedesca del Bauhaus, nel centenario della fondazione, con una mostra che ha aperto i battenti al Marca e che ospita al suo interno anche un significativo omaggio ad un pezzo di storia della città. L’evento dal titolo “Bauhaus100 / 1919 – 2019. Dal movimento moderno al razionalismo in Italia, fino al concetto di design contemporaneo”, promosso dall’Ordine e dalla Fondazione Architetti di Catanzaro insieme alla Fondazione Rocco Guglielmo contribuisce, infatti, a testimoniare l’influenza che il movimento ebbe anche sul nostro territorio.

L’ex Albergo Moderno, realizzato nel 1935 dall’imprenditore Eugenio Mancuso in Piazza Matteotti, destinato poi a diventare sede di una banca, rappresentò infatti un esempio concreto dei principi e delle forme rivoluzionarie targate Bauhaus, in grado di influenzare l’evoluzione del design contemporaneo. I bozzetti e le foto d’epoca ricostruiscono, dunque, la nascita di quello che, sulla base di un progetto commissionato alla scuola tedesca, fu il primo edificio in cemento armato di Catanzaro – con l’elegante Villa Cafasi al fianco – luogo d’elite per feste e ricevimenti, raccontato al cinema, negli anni ’50, in “La ballata dei mariti” e dove anche Ingrid Bergman trascorse una notte passata agli onori della cronaca.

A presentare l’iniziativa, davanti ad un folto pubblico di professionisti e appassionati, sono stati il presidente dell’Ordine degli Architetti Giuseppe Macrì, il presidente della Fondazione Architetti Catanzaro Eros Corapi e la referente dell’Ordine per le attività organizzative della mostra, Giulia Brutto. Il percorso espositivo non si sofferma solo su Catanzaro, ma segue una scansione cromatica che riprende i colori simbolo del Bauhaus, concentrandosi anche sugli aspetti architettonici delle sue sedi – Weimar, Dessau e Berlino – e illustrando quella che, fondata da Walter Gropius nel 1919, fu molto più di una corrente razionalista e modernista con il cuore pulsante per l’architettura. Una filosofia, una poetica, un modello in grado di tradursi fino ai giorni nostri anche in oggetti iconici del design e dell’arredo.

La mostra sarà aperta fino al 31 luglio proiettando, a pieno titolo, anche Catanzaro al centro del programma delle celebrazioni internazionali dedicate ai cento anni del Bauhaus.

Domenico Iozzo