A Catanzaro altri “4 passi viculi viculi”

E’ proseguita sabato scorso l’iniziativa a cura dell’associazione culturale ‘A Filanda

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E’ proseguita sabato 4 maggio, l’iniziativa “4 passi Viculi Viculi” a cura dell’associazione culturale ‘A Filanda a.p.s. La passeggiata, guidata dalla già d.s. Marcella Crudo, con l’assistenza delle attrici della compagnia del teatro dialettale della ‘A Filanda, (Caterina Costantino, Liliana Pellegrino, Maria Pugliese e Rosanna Squillacioti) e con la presenza del Presidente dell’Associazione Cav. Giorgio Ventura, si è svolta nel cuore del centro storico di Catanzaro.

La visita ha attraversato: Santa Barbara, ‘u Largu do sula, ‘a Vaddotta, ‘a Grecìa , ‘u Carminu, ‘u Cezu jiancu, e si è conclusa davanti alla scalinata del Teatro Masciari, di fronte a Palazzo de Nobili. I partecipanti all’evento, circa una quarantina, hanno avuto l’emozione di sentirsi “Catanzarisi D.O.C.”, perché è proprio nel centro storico che una poesia della “cicerone” colloca come tali quelli nati, da almeno due generazioni, nei suddetti quartieri, o nelle altre vicine “rughe”.

Durante il giro gli intervenuti hanno avuto l’opportunità di scoprire aspetti e luoghi inconsueti del nostro centro urbano. Partendo da piazza Santa Barbara, il primo approccio è stato attraversare il vicolo più stretto della città. Una lunga strettoia da percorrere, obbligatoriamente, in fila indiana, vista l’impossibilità per due persone di passare affiancate. Il vicolo sbuca poi nel Largo del sole, una piazzetta quadrata, dove il sole risplende dall’alba al tramonto e il cui nome secondo quanto afferma il D’amato, nelle sue Memorie Historiche, derivi da un tempio pagano dedicato al dio sole. Proseguendo nel cammino, i partecipanti alla passeggiata hanno scoperto la Giudecca antico quartiere ebraico, dove vivevano numerose famiglie ebree, perfettamente integrate, senza discriminazioni, nel tessuto economico e sociale della città e che avevano contribuito in maniera determinante allo sviluppo economico della stessa durante i secoli della gloriosa “arte della seta”. La ”tour leader” ha poi ricordato, suscitando negli ascoltatori l’emozione di rivivere quei momenti, la processione delle lavandaie lungo l’antica scalinata della “Vaddotta”.

Un momento caratteristico del nostro passato, ormai completamente dimenticato. Le donne del quartiere periodicamente si davano appuntamento all’alba, poco prima del sorgere del sole, e, in silenzio, una dopo l’altra, recando sulla testa il cesto dei panni si incamminavano verso il fiume per il lavaggio della biancheria. Cantando, giungevano alla fiumara dove lavavano, asciugavano e profumavano con la “spicanarda” i panni puliti.

Le donne avevano un portamento sostenuto e diritto, dovendo tenere in equilibrio sul capo la cesta dei panni, e la loro bellezza, tipica delle donne catanzaresi, non aveva niente da invidiare alla grazia delle attuali modelle. La passeggiata è proseguita poi nello storico quartiere del Carmine dove non è mancato di visitare la Chiesa e l’antico oratorio della omonima Confraternita. Nella piazza, antistante la Chiesa, la storia dell’antica arte della seta fiorente in città per tanti secoli, ha affascinato i partecipanti. Il luogo era adibito alla coltivazione del gelso bianco da cui la “ruga” prende il nome. Il giro turistico, animato dalla lettura di poesie da parte delle attrici del gruppo teatrale, si è articolato attraverso i vicoletti del Gelso bianco e si è concluso davanti alla scalinata del “Teatro Masciari” con di fronte Palazzo “de Nobili”. Dopo aver, con una punta di nostalgia e rimpianto, messo in evidenza il degrado dell’antica scala del Teatro, è stata ricordata la triste storia d’amore dei giovani Rachele e Saverio, appartenenti a due potenti famiglie nobiliari, i De Nobili e i Marincola. Purtroppo, essendo le famiglie in contrasto tra loro, il rapporto tra i due fu tenacemente avversato.

Al pari di Giulietta e Romeo, il loro amore fu reso impossibile, dalle rispettive famiglie, e si concluse con esiti tragici. Una passeggiata interessante, a tratti divertente per via dei numerosi aneddoti raccontati, e anche condita da un pizzico di nostalgia, per quanti, più avanti negli anni, hanno potuto ricordare periodi della loro vita trascorsi in quei luoghi. ‘A FILANDA Università della Terza Età e del Tempo Libero Infine, va sottolineato che, durante le soste, i partecipanti hanno avuto l’opportunità di ascoltare, dalla viva voce delle neo-attrici della compagnia teatrale dialettale della Filanda, la lettura di alcune poesie, scritte dalla Crudo, tutte attinenti ai luoghi visitati. Le iniziative proseguiranno con cadenza bisettimanale.

Associazione ‘A Filanda 

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