Quasi duemila i trattamenti dialitici eseguiti nel 2020 al Pugliese-Ciaccio

Vicini ai lavoratori del Sant'Anna e preoccupati per la situazione

Il numero dei trattamenti dialitici eseguiti per pazienti acuti critici ricoverati al Pugliese Ciaccio di Catanzaro nel 2020 è stato di 1.812 (milleottocentododici) su totale prestazioni di circa 12.000 (dodicimila). Lo rende noto l’Aned Calabria in una nota stampa.

“Numero elevato a testimonia del grande lavoro in emergenza del centro dialisi che il direttore facente funzione, dottore Salvatore Chiarella, con la sua equipe risolve ad arte grazie ad adeguata organizzazione ed esperienza. Oggi, se richiesto, il personale della nefrologia è ben disponibile alla vaccinazione di tutti i suoi pazienti immunodepressi,  come si è reso disponibile ed ha eseguito, dove resosi necessario, ad eseguire  i tamponi anti Covid19 per dializzati e trapiantati”.

“Poi, con la richiesta di acquisto – già in itinere – di apparecchiatura portatile di dialisi presentata all’azienda dal direttore Chiarella – si legge nella nota – tali pazienti acuti critici dializzeranno nei reparti di appartenenza: pronto soccorso, rianimazione e cardiologia evitando dolorosi disagi dovuti a trasporto interno.  Dai dati consuntivi 2020 del centro dialisi del Pugliese Ciaccio, si conferma ancora una volta la stretta correlazione tra patologia cardiologica e patologia renale. Da tali dati risulta elevato il numero di pazienti con insufficienza renale, nei diversi stadi della malattia, che si avvalgono delle ottime prestazioni della Cardiologia diretta dal dottore Ciconte. L’emodinica della cardiologia è l’ambiente cui, frequentemente, ricorrono i pazienti nefropatici. Il trentuno dicembre u.s.  il 20% dei ricoverati in reparto era costituito da pazienti dializzati e trapiantati renali”.

L’Aned fa sapere che continuerà a premere affinché si arrivi a costituire un team multidisciplinare tendente alla massima prevenzione delle malattie cardiorenali.  “Inoltre, alla luce della dolorosa situazione del S. Anna Hospital, nelle more di risolvere questa crisi che è sociale e occupazionale, molto toccante per i tanti nostri pazienti renali utenti, sollecitiamo immediata e migliore soluzione possibile alla collettività, anche per evitare emigrazione sanitaria”.