Attivista arrestata ad Istanbul, la venticinquenne è di origine catanzarese

Dalila Procopio è stata trasferita in un centro in attesa della decisione su espulsione. Il Padre è un militare dell'arma in servizio in una compagnia della provincia

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    La ragazza italiana fermata ieri a Istanbul durante un corteo femminista non autorizzato si chiama Dalila Procopio e domani sarà trasferita in un centro di rimpatrio. Lo ha detto all’ANSA un’avvocatessa tra le attiviste che hanno organizzato la dimostrazione in occasione della Giornata internazionale per l’eliminazione della violenza sulle donne.

    Dalila Procopio, il cui padre è un militare dell’arma in servizio in una compagnia della Provincia di Catanzaro,  si trovava in Turchia da qualche mese con un visto turistico, ha aggiunto.

    La manifestazione era stata vietata dalla prefettura, per celebrare la Giornata internazionale per l’eliminazione della violenza contro le donne.

    La notizia dell’arresto è stata denunciata su Instagram le attiviste dell’associazione Mor Dayanisma. “Due donne, dall’Azeirbaigian e dall’Italia, sono ancora detenute e potrebbero essere espulse”, si legge nel post dell’associazione che ha denunciato una “violenta repressione della polizia” contro le manifestanti e decine di arresti. Non ci sono al momento altre conferme dell’arresto della connazionale. (notizia e foto Ansa.it)

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