Violenza sulle donne, l’impegno dell’Arci. Toccante testimonianza di Elisabeth Rosanò

Un confronto franco sull'attualità dei femminicidi. Presenti anche le psicoloche del Centro Calabrese di solidarietà che offre assistenza a chi decide di denunciare

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Elisabeth Rosanò  ha preso la parola nella Città di Sersale  partecipando all’incontro sul tema: “La violenza sulle donne : un’ombra per il futuro.” L’iniziativa è stata  promossa  ieri,  lunedì 26 febbraio, dalla rediviva associazione  sersalese   Arci Donna, presso l’aula magna dell’Istituto comprensivo Giuseppe Bianco di Sersale. Univoco l’ intento: biasimare senza perifrasi l’aberrante e abietta  violenza di genere. Elisabeth Rosanò parla spesso di femminicidio e purtroppo  non lo fa per sentito dire: ha assistito, quando aveva appena 6 anni,  alla morte della madre ad opera del padre. Un dramma nel dramma.

 

Ha detto la giovane laureata girifalchese di adozione: “ Dentro di me c’è una ferita e non sempre riesco a tenerla a bada, ecco perché ho deciso di prendere parte all’associazione Astarte. Da bambina non sono stata aiutata e ora voglio dare ad altri ciò che non ho avuto. Mio padre beveva e picchiava. Era un incubo.  Mamma ripeteva spesso che la sua fine era vicina e così è stato: è stata uccisa a colpi di fucile, io ero lì a pochi metri e chi l’ha fatto non è neppure in prigione. Sono sociologa e ho dedicato la mia tesi di laurea  a mamma come riscatto per tutte le donne che non ce l’hanno fatta. Serve empatia e invece viviamo in una società ipocrita. Ora voglio studiare pure psicologia, adoro lavorare con i bambini. Bisogna aiutare i figli e le figlie delle vittime con percorsi psicologici imprescindibili.” Tutti in piedi e occhi inumiditi dalle lacrime nella folta platea per parole pesanti come pietre.La prolusione dell’incontro, moderato dalla dottoressa  Francesca Abramo, è stata del primo cittadino di Sersale Carmine Capellupo che ha invitato l’uditorio “a riflettere sulla piaga del femminicidio tutti i giorni e non solo il 25 novembre o in occasione di giornate a tema”.

Generico febbraio 2024

Sono intervenuti anche: il presidente Arci Sersale Antonio Mazza; la responsabile Arci donna di Sersale Vittoria Lupia; le operatrici  Romina Ranieri e Assunta Cardamone del  Centro antiviolenza e casa rifugio Mondo Rosa; l’avvocata Donatella Soluri, presidente Commissione provinciale  per le pari opportunità; l’assessora alla cultura del Comune di Sersale Serafina Pettinato. L’ex dirigente scolastico  Antonio Mazza ha fatto dietrologia rammentando “le battaglie dell’ Arci di Sersale per il  rispetto e l’emancipazione femminile”. Vittoria Lupia ha introdotto i tanti relatori e asserito che “la donna merita rispetto e non violenza perché ha diritto alla vita e alal liberà scelta, così ogni forma di violenza va contrastata con la lotta per l una vera emancipazione”.

 

Il Centro calabrese di solidarietà di Catanzaro era rappresentato da Romina Ranieri e Assunta Cardamone. Entrambe due hanno esortato donne e uomini presenti “a una trasformazione culturale tale da arginare stereotipi e violenza non solo fisica, ma anche psicologica ed economica”.Romina Ranieri ha asserito: “ Le donne non devono colpevolizzarsi e trovare il coraggio di denunciare forme di potere, possesso e controllo.”Sulla stessa linea anche le argomentazioni di Assunta Cardamone: “ Dinnanzi a reati, a violazioni di diritti, non possiamo limitarci alla teoria”.

 

L’assessora alla cultura del Comune di Sersale Serafina Pettinato ha passato in rassegna, da addetta ai lavori, le norme indicate dal legislatore e pensate per arginare il dilagante femminicidio, ammettendo che “la società è regredita invece di evolversi perché spesso vuole ostacolare le donne che aspirano ad avere  ruoli e spazi fuori dall’ambito familiare”.

 

C’era attesa per l’intervento della presidente della Commissione provinciale per le pari opportunità Donatella Soluri e non ha deluso le attese: “ Quando c’è amore– ha detto la competente avvocata, recentemente insignita del prestigioso  premio Mar Jonio- non c’è violenza, quando c’è violenza non c’è amore. La libertà è parità. Una donna su tre spesso subisce violenze: basta indifferenza. Si ferma il femminicidio con l’informazione, la sensibilizzazione e la prevenzione. Il femminicidio non è più un fenomeno, ma è un dramma, un’emergenza.” Arci Donna Sersale riparte da una battaglia di civiltà che non sopporta di essere minimizzata: la violenza di genere. E non si fermerà qui

 

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