Debiti Reggina Calcio, la Corte d’Appello di Reggio si pronuncia contro l’ex presidente Felice Saladini

Accolto il ricorso di Inps, Inail e Agenzia delle Entrate contro il pronunciamento di primo grado in cui era stata accolta la proposta di accordo della societa' amaranto

La Sezione civile della Corte d’Appello di Reggio Calabria ha accolto il ricorso di Inps, Inail e Agenzia delle Entrate contro il pronunciamento di primo grado in cui era stata accolta la proposta di accordo della societa’ amaranto, allora presieduta dal finanziare lametino Felice Saladini, relativo al risarcimento debitorio, (contributi obbligatori, versamenti Irpef e premi contro gli infortuni) per un controvalore del 5% del debito accertato della societa’.

Nella sentenza della Corte d’Appello, inoltre, e’ fissato, al 30 giugno del 2022, che l’entita’ del debito al momento dell’inizio della presidenza Saladini, era pari a 16 milioni di euro, aumentati a 27 milioni negli undici mesi successivi alla sua gestione. La Corte d’Appello, con una sentenza di circa 30 pagine, evidenzia che i titoli finanziari presentati da Felice
Saladini al momento di richiedere al Tribunale di primo grado l’accesso all’omologa del 5%, sarebbero falsi. Vi sarebbe, infatti, scrivono i giudici d’Appello, “difformita’ tra il
codice Isin riportato nella relazione integrativa dell’attestatore e il codice Isin riportato nella dichiarazione di veridicita’ a firma del notaio Becchetti”, professionista che
ha negato di avere mai sottoscritto la dichiarazione predetta.

La Reggina calcio 2014, che a fine del campionato di serie B dello scorso anno era riuscita a raggiungere i play-off sotto la gestione Saladini, in conseguenza del mancato versamento di 750 mila euro nel giugno del 2023 da parte degli organi della societa’ per ottenere l’iscrizione al campionato cadetto 2023-2024, e’ stata declassata nel campionato di serie D dopo che la squadra e’ stata rilevata da una nuova societa’.