Toh… il Consiglio ha perso l’Omnibus

Nell’ordine del giorno solo temi specifici, anche se incombe l’autonomia differenziata

Più informazioni su

L’ordine del giorno del Consiglio regionale che si apre oggi a Palazzo Campanella (ora fissata ore 13, ma c’è da scommettere che si farà più tardi) è piuttosto scarno, solo 4 punti di cui uno, quello dedicato all’ex Corap, duplicato, per così dire.

E per di più senza ricorrere all’artificio, più volte vituperato dall’opposizione, della legge “omnibus” in cui fare confluire disposizioni le più disparate, di solito piccoli aggiustamenti legislativi ma oppure no, questioni di una certa rilevanza fatti passare alla chetichella nella speranza che nessun se ne accorga.

Speranza solitamente vana. Anche perché lo stratagemma è in uso costate di qualsiasi amministrazione, di centro, di destra o di sinistra e in qualunque precedenza o punteggiatura assumano.

Si dovranno prendere in esame in via preliminare e in abbinata le due proposte di legge sull’istituzione dell’Agenzia regionale di sviluppo delle aree industriali e per l’attrazione di investimenti produttivi, ambedue affidate alla relazione della consigliera Luciana De Francesco (FdI), ma una di iniziativa della giunta regionale, l’altro a firma di Raffaele Mammoliti (PD). La discussione era stata avviata già nella precedente seduta del 12 marzo, ma la votazione era stata rinviata per motivi contingenti, la mancanza della maggioranza qualificata necessaria a istituire un nuovo ente economico quale quello che deve sorgere sulle ceneri dell’ex Corap. Manca ancora la sigla acronima, ma prima o poi arriverà, anche se a occhio appare complicata (“Arsaip”, forse… si vedrà).

La parte succosa della seduta, secondo l’odg, era, fino alle ultime novità, fissata nell’informativa che su richiesta del gruppo dem, il presidente Occhiuto renderà sull’aggiornamento della rete ospedaliera così come recepito dal Dca 69 del 14 marzo di modifica del precedente Dca n. 64/2016 che tante polemiche e perplessità ha comportato sia tra le forze politiche che negli operatori e nell’opinione pubblica. Sul quale, tra l’altro ci sono state osservazioni più o meno esplicite e più o meno coerenti da parte dello stesso presidente e commissario ad acta.
Senonché ecco apparire l’altro tema caldo, anche sulla scia della grande manifestazione di sabato a Cosenza contro la proposta di legge Calderoli di attuazione dell’Autonomia differenziata e il carico da 11 gettato sul tavolo da gioco dalla Conferenza episcopale calabrese di netta contrarietà con toni che definire inusuali è mero esercizio eufemistico. Se le carte non vengono mischiate prima dell’avvio, l’Assemblea si troverà votare per due mozioni contrapposte.

Una di maggioranza, sulla scorta della nota firmata da tutti i capigruppo di centrodestra e dallo stesso presidente Filippo Mancuso, nella quale si ribadisce la “linea Occhiuto” del “no money no autonomy”; l’altra depositata nei giorni scorsi dai capigruppo PD Mimmo Bevacqua, M5S Davide Tavernise e del Misto Antonio Lo Schiavo nella componente Liberamente progressisti di censura all’operato del ministro Calderoli e per un’iniziativa legislativa in direzione di un regionalismo solidale. Sarà interessante osservare le mosse nel centrodestra, stretto tra le esigenze di tenuta interna della maggioranza su un tema caro soprattutto alla Lega di cui il rappresentante più titolato in Regione è Filippo Mancuso e la necessità di non perdere il filo con un’opinione pubblica regionale sempre più timorosa delle conseguenze quotidiane di una scelta legislativa tanto discussa su diversi livelli.

Per ultimo, il Consiglio si occuperà di nomine di sua competenza: “Nomina del presidente e di due componenti dell’Autorità regionale per i diritti degli animali d’affezione e la corretta convivenza tra le persone e gli animali”; “Nomina di un rappresentante della Regione in seno al Comitato regionale Inps per la Calabria”.

 

Più informazioni su