Illegittima l’intitolazione della Cittadella a Iole Santelli? Il Tar respinge il ricorso delle associazioni catanzaresi

La magistratura amministrativa ritiene che "le doglianze sono infondate" e condanna i ricorrenti anche al pagamento delle spese

Nessun passo indietro, nessun annullamento della deliberazione di Giunta regionale che dà il via libera all’intitolazione della “casa dei calabresi” alla compianta presidente della Regione, Iole Santelli. Lo ha deciso il Tribunale Amministrativo della Calabria – (Giancarlo Pennetti, Presidente; Arturo Levato, Primo Referendario, Estensore Domenico Gaglioti, Primo Referendario) che ha respinto il ricorso delle associazioni A Filanda, Cara Catanzaro, Catanzaro è la mia Città, Catanzaro nel Cuore, Italia Nostra – Catanzaro, Mirabilia, Cillene, Petrosinu ogni minestra, in persona dei legali rappresentanti pro tempore, Aldo Ventrici, Roberto Talarico, Antonio Argiro, Giuseppe Matarese, rappresentati e difesi dall’avvocato Francesco Pitaro, Cittadinanzattiva Calabria, Confesercenti Catanzaro, Eu20, Gruppo Storico Città di Catanzaro, in persona dei legali rappresentanti pro tempore, Fabio Lagonia, Antonio Gagliardi, Eugenio Riccio, rappresentati e difesi dall’avvocato Gaetano Liperoti.

 

Le associazioni – culturali e di categoria – hanno agito per l’annullamento della deliberazione di Giunta regionale n. 289 del 19.10.2020, avente ad oggetto “Intitolazione della Cittadella Regionale al Presidente della Regione Calabria On.le Avv. Jole Santelli”, nonché della deliberazione del Consiglio regionale del 23.10.2020 di “Presa d’atto dell’intitolazione della Cittadella regionale al Presidente della Regione Calabria, On. Avv. Jole Santelli”.

 

Una scelta dettata anche dai propri “fini statutari di promuovere e difendere la cultura calabrese, migliorare la conoscenza degli associati e del pubblico su avvenimenti storici, con particolare riguardo alla Città di Catanzaro e alla Regione Calabria, e di tutelare il patrimonio artistico-culturale regionale”. Per questo “avrebbero interesse affinché il palazzo della Cittadella regionale non sia intitolato ad un personaggio politico che ha governato la Regione per soli otto mesi”.

 

Nel ricorso si ricordava anche che nel 2015 tutti i cittadini calabresi sono stati chiamati a pronunciarsi, tramite un sondaggio on-line promosso dal Comune di Catanzaro, in merito al nome da attribuire alla Cittadella regionale, definita dalla stampa anche come la “casa dei cittadini calabresi”. Tra le varie proposte preventivamente vagliate, oltre a “Palazzo degli Itali” poi risultata vincitrice, vi erano “Città del Sole”, “Palazzo delle Aquile”, “Palazzo della Calabria” e “Palazzo Cassiodoro”.

 

“In esito al sondaggio, che ha avuto una grandissima partecipazione, i cittadini calabresi, a maggioranza assoluta, hanno quindi scelto di intitolare la Cittadella regionale con riferimento all’antica popolazione degli Enotri/Itali e quindi di attribuirle il nome di “Palazzo degli Itali”. La proposta è stata poi trasmessa dal Comune di Catanzaro alla Presidenza della Giunta regionale.

 

 

Il 19.10.2020, a seguito della prematura scomparsa della Presidente in carica Jole Santelli, la Regione con l’avversata deliberazione di Giunta regionale n. 289 ha intitolato il palazzo della Cittadella alla Presidente Santelli, ledendo la volontà della maggioranza dei calabresi, che si era espressa in favore di “Palazzo degli Itali”.

 

Le associazioni hanno quindi presentato ricorso prospettando “l’illegittimità dei provvedimenti impugnati per violazione della L. n. 1188/1927, vizio di eccesso di potere, vizio di incompetenza e violazione degli artt. 17, 33 dello Statuto regionale”.

Il Tar ritiene che “Le doglianze sono infondate” e respinge punto per punto le contestazioni portate a supporto del ricorso per l’annullamento, a partire dal “difetto di motivazione”, in quanto “le determinazioni avversate danno conto in modo adeguato delle ragioni poste a base dell’intitolazione della Cittadella regionale, considerato “l’intenso impegno politico-istituzionale dell’On.le Avv. Santelli ed il suo indiscusso esempio di orgoglio, forza e dignità nella guida dell’Ente regionale, riportandolo all’attenzione e alla considerazione nel dibattito nazionale, anche in un periodo storico caratterizzato da una straordinaria emergenza sanitaria” e “l’’impegno politico-istituzionale dalla stessa profuso nella vita pubblica e della dedizione al perseguimento degli interessi della collettività calabrese”.

Le associazioni saranno chiamate anche al pagamento delle spese legali, per un ammontare di 4 mila euro.