Ferrovie della Calabria, sindacato Sul ha proclamato 4 ore di sciopero

Oggi dalle 11.30 alle 15.30. Le ragioni della protesta in una dura nota stampa

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Dopo aver cercato un serio e corretto confronto con la Società e dopo aver informato la Regione Calabria che è la proprietaria della stessa, preso atto che la dirigenza non intende confrontarsi per trovare una soluzione condivisa e alternativa alla disdetta degli accordi di 2° livello e alla proposta aziendale – che se dovesse essere attuata andrà a penalizzare il futuro di tutti i dipendenti di Ferrovie della Calabria sia per quanto riguardo il TFR che le pensioni –  il SUL – Sindacato Unitario Lavoratori – è stato costretto a proclamare un primo sciopero dei lavoratori di Ferrovie della Calabria che si svolgerà lunedì 6 maggio ’24 dalle ore 11,30 alle ore 15,30.

È grande il rammarico per i disagi che subiranno i cittadini utenti per colpa della dirigenza di Ferrovie della Calabria e per l’indifferenza sui problemi di questa Società da parte del Presidente della Regione Calabria e di tutto il Consiglio Regionale proprietari pro tempore.

Ci troviamo difronte un’azienda pubblica di proprietà pubblica che non pagare le quote sindacali trattenute ai lavoratori e ci costringe ad azioni legali per il recupero delle somme spettanti, che vuole ripianare il disavanzo aziendale andando a penalizzare il futuro dei lavoratori mentre affida consulenze esterne, si oppone in giudizio sulle spettanze ferie sancite dalla Corte Europea e dalla Corte Costituzionale ben sapendo di aggravare le spese dell’azienda, che non interviene a disdettare anche gli accordi aziendali che prevedono laute indennità per i dirigenti, che sembra abbia fatto segnalare i lavoratori come “cattivi pagatori” nei confronti degli istituti creditori e non abbia versato da tempo al fondo pensioni dei lavoratori, che con parte del servizio ferroviario chiuso sembra continui a sostenere spese per ingenti risorse, che invece di assumere gli autisti già in forza da molto tempo li costringe a partecipare al concorso per poi, ironia della sorte, risultare non idonei e quando qualche sindacalista chiede chiarimenti si prova a mettergli il bavaglio con una querela.

Questo succede con l’assenza e il silenzio della proprietà, il Governatore e il Consiglio Regionale, che almeno apparentemente sembra cieca e sorda  non solo quando dovrebbe essere il garante del pluralismo e della rappresentanza sindacale dei lavoratori come prevede la Costituzione Italiana, ma sembra anche non interessata al futuro della mobilità pubblica dei cittadini e delle sorti dei lavoratori e delle loro famiglie perché – a dire dell’azienda stessa – sembra non voglia intervenire con proprie risorse a garantirne il buon funzionamento dell’azienda come tutte le altre Regioni Italiane.

Un atteggiamento censurabile e da stigmatizzare che se dovesse perdurare senza dare la possibilità di confrontarci nel merito dei problemi per trovare soluzioni condivise, nostro malgrado, saremo costretti ad altri scioperi  in ottemperanza alle leggi vigenti, a tutela dei lavoratori e dei cittadini.

L’Ufficio Stampa Sul Sindacato Unitario Lavoratori 

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