Pitaro: “Prova selettiva illegittima all’Università Magna Graecia”

Il ruolo di un componente della Commissione non convince l'avvocato che diffida l'Ateneo

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Un secondo atto di diffida e messa in mora da parte dell’avvocato Giuseppe Pitaro nei confronti dell’Università Magna Graecia di Catanzaro.

La missiva, indirizzata al Magnifico Rettore, al Direttore generale, ai Componenti della Commissione di concorso e al Consiglio di Amministrazione e, messa in evidenza anche per Autorità nazionale anti corruzione, Ministero dell’Università della ricerca e Ispettorato per la funzione pubblica, ha come oggetto un concorso pubblico per titoli ed esami di un posto a tempo pieno e indeterminato dell’Area amministrativa gestionale.

L’avvocato Pitaro, per conto di FLC CGIL, CISL FSUR, SNALS, aveva già presentata precedente diffida lo scorso 10 aprile, rimasta però inevasa.

Si sottolinea che “nell’ambito della procedura selettiva veniva nominata la Commissione giudicatrice del concorso in cui faceva parte un componente del  Consiglio di Amministrazione dell’Università di Catanzaro.

Pitaro nella missiva sottolinea che i membri della commissione non possono ricoprire cariche politiche o di indirizzo “riconducibili all’amministrazione che bandisce concorso”.

A questa argomentazione, per cui l’avvocato aveva gia inviato un primo atto di diffida lo scorso 10 aprile si aggiungono altre “gravi anomalie che rendono gravemente illeggittima la procedura selettiva”.

L’avvocato Pitaro conclude che “in mancanza di riscontro saranno adite le Autorita Giudiziarie competenti “.

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