“Jubilate Deo” del Singing Cluster alla chiesa del Carmine

Il Concerto di Natale del coro polifonico diretto da Giulio De Carlo

Il maestro Giulio De Carlo è un giovane uomo che ama profondamente la musica e il canto, quello corale in particolare. Lo si comprende osservandolo mentre dirige con disinvolta cura il coro polifonico Singing Cluster. Si rimane sempre affascinati, da profani, dell’intima complicità di gesti e sguardi che intercorrono tra il direttore e i suoi orchestrali, in questo caso i diciannove coristi elegantemente in completo nero con tocco rosso – di sciarpetta le donne e di pochette gli uomini – disposti in parallela duplice fila. Per non dire del pianista Maurizio Rubera, parte necessaria del perfetto meccanismo che ieri sera ha dato corpo e anima al concerto ‘Jubilate Deo’ al Carmine, la splendida chiesa deposta come gemma romanica nel centro storico di Catanzaro. In programma un repertorio che De Carlo ha definito di ‘Winter Christmas’, certo incentrato sull’evento in arrivo ma introdotto dalla dovuta preparazione spirituale e musicale, con una prima parte più meditativa seppure non seriosa di autori contemporanei e una seconda più propriamente natalizia e tradizionale. ‘Singing Cluster’, ha spiegato De Carlo, è una figura musicale nella quale le note, che messe una accanto all’altra striderebbero, suonate insieme producono un suono armonioso e gradevole.

 

 

Una sorta di miracolo, insomma, un invito alla fiduciosa accettazione della diversità che caratterizza la quotidiana esperienza del vivere insieme. “ Singing Cluster – dice a Catanzaroinforma De Carlo –  è un gruppo che si è formato nel corso di un ventennio a partire da uno zoccolo duro che ha raccolto strada facendo tanti nuovi elementi, giovani e meno giovani arrivando alla formazione attuale, molto attiva sul territorio provinciale e non solo, specializzata in canto polifonico sia sacro che profano, con un repertorio che spazia dal millecinquecento ai giorni nostri spaziando per i generi più differenti, a cappella o con accompagnamento musicale”. Il concerto di ieri sera ne è stato prova, una dozzina di canti divisi in quattro blocchi di tre, con coda finale a sorpresa.

 

L’avvio è con ‘Hecce novum’, brano composto dal norvegese Ola Gjeilo uno dei massimi compositori di musica corale contemporanea seguito da ‘A Gaelic Blessing’ del compositore inglese John Rutter, ideato a partire da un’antica iscrizione runica sebbene sia pregno di significato religioso. Originale tipo, Rutter: si descrive come un agnostico sostenitore della fede cristiana che riceve particolare ispirazione dalla spiritualità dei versi sacri e delle preghiere. Il brano che chiude il primo gruppo è composto dallo stesso De Carlo e se fosse un disco sarebbe la title track. ‘Jubilate Deo’ è stata composta per Singing Cluster, cucita su misura intorno alle voci dei cantanti. L’occasione è propizia per ascoltare la splendida voce solista di Maria Grazia Cucinotta soprano diplomato che vanta numerose collaborazioni regionali e nazionali, stabilmente con il ‘Magna Grecia Flute Choir’. L’altra voce solista sarà ascoltata nel pezzo forte del secondo gruppo, ‘Vedrai Miracoli’, la versione polifonica del brano inserito nel film d’animazione della Dreamworks ‘Il Principe d’Egitto’ e con cui Stephen Schwartz ha vinto il premio Oscar come migliore canzone. Mentre il coro svolge egregiamente la funzione degli strumenti orchestrali, la parte solista è affidata a Claudia Lamanna soprano diplomata che di suo dirige un Coro per voci bianche, il Coro Carillon, proprio oggi in scena alla Sala concerti del Comune.

 

Ben preparato dalla meditazione precedente, l’attento e folto pubblico ha potuto scientemente godere della seconda parte, più propriamente natalizia. De Carlo ha introdotto ogni brano, fornendo notizie e curiosità su ‘Gloria in excelsis Deo’ tradizionale francese, su ‘Hark! The Herald Angels Sing’ ascoltato in innumerevoli film di produzione americana, su ‘Joy to the world’ basato sul Messia hendeliano. Ma non ha ovviamente avuto bisogno di spendere parole di presentazione sul Medley di Natale nel quale ‘Astro del Ciel’ ‘Tu Scendi dalle Stelle’ ‘ Adeste Fidelis’ sono state sfumate e fuse insieme dal suo stesso abile arrangiamento. Finale schioppettate, la sorpresa preannunciata, con ‘Oh Happy Day’ che sarebbe più propriamente pasquale ma orami inserito di prassi nel repertorio natalizio. In chiusura il saluto di Venturino Lazzaro in rappresentanza del Comune di Catanzaro che ha concesso il patrocinio, e del parroco del Carmine don Marcello Froiio che ha portato il saluto dell’arcivescovo monsignor Claudio Maniago, impossibilitato a partecipare per concomitanti impegni. Peccato, anche se non si dovrebbe dire riferendolo a un vescovo: nel caso ci fosse stato, avrebbe potuto annoverare il coro polifonico “Singing Cluster’ tra le cose belle che circolano nelle sue chiese, come auspicato nelle ultime sue dichiarazioni pubbliche.