Tentato omicidio al collettivo Riscossa, assolti gli imputati

I fatti nell'ottobre del 2010

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    Erano stati rinviati a giudizio tutti i protagonisti degli scontri avvenuti tra militanti di destra e della sinistra antagonista davanti al centro sociale “La Riscossa” di Catanzaro la notte del 30 ottobre 2010”. Lo aveva deciso il gup Domenico Commodaro al termine dell’udienza preliminare che aveva confermato anche l’accusa di tentato omicidio per la quale nella precedente udienza il pubblico ministero Alessandro Prontera aveva chiesto il proscioglimento di tutti gli imputati. 

    La prima sezione penale del Tribunale ordinario di Catanzaro composto da Alessandro Bravin, Antonella De Simone e Maira Romagnino ha assolto Vincenzo Marino Carmelo La Face, Carlo Maria Cassala, difesi dai legali Alessio Spadafora e Tony Sgromo, dall’accusa di tentato omicidio e porto abusivo del coltello.

    Ha dichiarato di non doversi procedere nei confronti di Ruben Munizza, Fabio Saliceti, Stefano Mancuso, Giuseppe Rossi, Dario De Liberto, Marino Vincenzo, Carmelo La Face e Salvatore Mazza in quanto intervenuta la prescrizione per i reati di rissa e lesioni.

    I Fatti . Secondo quanto era stato ricostruito dalla Procura, intorno alle 21 di quel 30 ottobre un gruppetto di giovani dell’estrema destra lanciarono un mattone contro una finestra del centro sociale “Riscossa”, rompendola. In quel momento nella sede del collettivo si stava tenendo la presentazione di una rivista di controinformazione denominata “La Tempesta” con la partecipazione di alcune persone provenienti da fuori provincia. Immediata fu la reazione dei giovani del collettivo che usciti fuori si scontrarono con le persone che erano fuori. Quindi, alcune ore dopo, secondo l’accusa, il gruppo di militanti di estrema destra avrebbe organizzato “una vera e propria spedizione punitiva nei confronti dei giovani del collettivo Riscossa”, culminata con l’accoltellamento, al torace e ai polmoni, di un giovane membro del centro sociale.

    g.z.

     

     

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