‘Problematiche centro storico, ecco le mie proposte’

Intervento di Nicola Fiorita sull'allarme lanciato ieri sul centro storico 

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    Di Nicola Fiorita*

    Per riuscire ad arrivare fino in fondo nella lettura della risposta del Sindaco Abramo al grido di allarme sul centro storico, lanciato da Confesercenti e Catanzaroinforma, bisogna necessariamente produrre un corposo sforzo di fantasia e andare oltre allo stucchevole e usurato elenco delle cose che questa amministrazione farà, inaugurerà, progetterà, riprenderà e via dicendo.

    Per esempio si potrebbe provare ad immaginare un dialogo tra il Sindaco Abramo, il grande economista inglese John Keynes e uno qualsiasi dei commercianti che ancora stoicamente resistono sul corso.

    Sergio Abramo, premesso che la crisi è nazionale, anzi europea, anzi globale e planetaria, aggiunto che le sue competenze sono limitate e che sta ancora cercando di riparare i danni della giunta Olivo, anzi Furriolo, anzi ancora prima Pucci e Bisantis, precisato che un po’ di colpa ce la deve avere anche la Regione, ribadito che il centro storico di Cosenza è messo ancora peggio di Catanzaro (ma chissà se ci crede per davvero), comincerebbe per l’appunto a parlare della metropolitana che ci sarà tra tre anni, del piano del colore che partirà tra qualche mese, dei parcheggi che certamente si faranno, dell’agenda urbana e di qualunque altra cosa che verrà, forse, un giorno, della necessità insomma di resistere nel breve periodo per cogliere i frutti del suo buon governo nel lungo periodo. E John Keynes, con aplomb britannico, gli risponderebbe quello che tutti sappiamo e che disse già nel 1923: nel lungo periodo, Mr. Abramo, saremo tutti morti.

    Il nostro commerciante, sono certo, spiegherebbe all’economista inglese che in verità qui a Catanzaro i commercianti saranno morti già nel breve periodo, perché un’amministrazione sorda alle loro richieste e incapace di qualunque azione efficace ha ridotto il centro storico ad un deserto. E visto che ne ha l’occasione, il buon commerciante non si sottrarrebbe da ricordare al sindaco che il piano di inversione del traffico è chiuso in un cassetto da due anni, che giurisprudenza non c’è più, che la regione non c’è più ma che ci sono mille strisce blu, che il parcheggio del Politeama è chiuso, che l’ascensore di Bellavista è un obbrobrio che nemmeno funziona, che i tagli dei nastri servono ad andare sui giornali e non a mettere in moto l’economia e che forse se proprio si deve pensare al lungo periodo magari sarebbe opportuno farlo con chi ha a cuore il centro storico e non solo se stesso.

    Ah, siccome il sindaco vuole le proposte eccole:

    consiglio comunale aperto, come richiesto dalle associazioni di categoria (costo zero);

    rescissione del contratto con la Sieco per gravi inadempienze (risparmio sicuro);

    deroghe ad alcune limitazioni ora previste, al fine di facilitare l’apertura di novi locali in centro (investimento assicurato nel futuro di questa città)

    eliminazione strisce blu; inversione del senso di marcia e nuovo piano del traffico, e referendum consultivo sulla possibilità di istituire isola pedonale 

    giurisprudenza in centro (al Galluppi?), il più velocemente possibile (costi quel che costi)

    Calendarizzazione di eventi e spettacoli da domani alla prossima estate (no sagre, mercatini e spettacolini degli amici).

    *Consigliere Comunale Cambiavento

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