Roberto Occhiuto ha un nemico: la troppa sicurezza di vincere fotogallery

Entusiasmo composto alla presentazione del ticket per la Regione con Spirlì. Presenti Salvini, Tajani e De Poli, da remoto Meloni e Berlusconi

Una  cosa certa si può trarre dalla giornata di presentazione al T Hotel del ticket di centrodestra per la Calabria Roberto Occhiuto-Nino Spirlì: Giorgia Meloni buca lo schermo meglio di Matteo Salvini e di Silvio Berlusconi. Non fosse altro perché la presidente di Fratelli d’Italia è intervenuta in video da remoto – ma ha promesso di essere presto fra di noi, in Calabria – mentre il presidente di Forza Italia si è concesso solo telefonicamente – ma ha promesso anche lui di essere presto fra di noi, in Calabria. C’era invece in carne e ossa Matteo Salvini a benedire il “suo” Nino Spirlì che per l’occasione non ha citato Mussolini ma, nel suo alato intervento, ha evocato, a proposito della visione pregiudizievole che insiste sulla Calabria da parte delle orde dei media nazionali, cataste di cadaveri come sulle rive del sacro Gange.

Generico giugno 2021

Ampie le citazioni di apprezzamento per l’attuale facente funzioni da parte di tutti i presenti

Naturalmente il festeggiato speciale della giornata è stato Roberto Occhiuto, ma ampie le citazioni di apprezzamento per l’attuale facente funzioni da parte di tutti, di Berlusconi – quando la ha citato e ringraziato per l’abnegazione dimostrata, Spirlì ha patriotticamente portato il palmo destro sul petto ad altezza cuore –, di Meloni da remoto, ma anche in presenza da parte del vicepresidente FI Antonio Tajani, del presidente Udc Antonio De Poli, e in particolare da parte dello stesso candidato presidente.

Tutti nel ricordo di Jole Santelli

Tutti, nei pochi minuti a loro riservati, hanno ricordato Jole Santelli. In apertura Licia Renzulli, la senatrice alter ego di Berlusconi, aveva chiesto e ottenuto un minuto di silenzio per ricordare la presidente scomparsa nello scorso ottobre. D’altra parte era la stessa sala dove Santelli aveva celebrato alla grande l’investitura che le era venuta direttamente dal suo presidente. Impossibile sottrarsi al ricordo, ma se mai fosse accaduto sarebbe stato lo stesso Occhiuto a dovere introdurre il difficile passaggio, la stretta via che passa tra l’uso elettorale dell’illustre scomparsa, esecrato dalla famiglia in una recente lettera aperta, e l’indelebile vessillo che tutta la coalizione vuole portare in suo nome. Per concludere l’opera avviata, soprattutto nella rivalutazione dell’immagine della Calabria e nel ripudio della sua sottovalutazione a livello romano.
C’è certezza di vittoria, sicura e facile, in tutti.

Tutti i presenti al battesimo di Occhiuto candidato

Lo stesso Occhiuto non si vuole sottrarre all’ottimismo distribuito a piene mani. Qui si ragiona di quanto ampia sarà la vittoria, non se arriverà. Troppo divisa la sinistra – Berlusconi cita i quattro candidati in lizza –, troppo improbabile il suo schieramento – Salvini cita il sindaco di Napoli come esempio di fallimento gestionale. Tutti però concordano nel sostenere che il difficile verrà dopo, quando Occhiuto dovrà governare e mettere le mani nel malessere regionale e Spirlì sarà umile aiutante, nella nave che ha superato agile – è la metafora usata dall’immaginifico effeffe e subeterno vicepresidente – i mari procellosi del Covid. Tanta sicurezza si traduce inevitabilmente in entusiasmo più trattenuto, come tutte le cose date per scontate e pertanto non apprezzate nella giusta misura. Il raffronto è appunto con la presentazione della candidata Santelli nella stessa sala. Gremita, oggi, per quanto concesso dalle norme Covid ancora in vigore, e Salvini sa quanto ne avrebbe volentieri anticipato il superamento. Forse la mattinata feriale, forse la cappa di scirocco insopportabile. Fatto sta che il solo ad alzare la voce per rompere la malinconica piattezza dell’eloquio è stato il candidato Occhiuto, abituato alle platee importanti e in grado di modulare a piacimento la voce in funzione del grado di coinvolgimento emotivo. Davanti a lui un pubblico piuttosto composto, pochi giovani, molti uomini e donne di apparato e di partito, anche delle generazioni passate: Gino Trematerra, Pino Galati, Luigi Fedele tra gli altri. Ma anche molti esponenti della giunta in carica: Gallo, Di Caprio, Orsomarso. Molti consiglieri regionali: Tallini che ha scambiato qualche parola cordiale con Pino Gentile, Pietropaolo, Esposito, Giannetta, Morrone, il presidente Arruzzolo, Molinaro, Minasi. Anche parlamentari nella duplice veste di coordinatori regionali: Wanda Ferro e Giuseppe Mangialavori; o anche solo coordinatori, come il leghista Saccomanno, o solo parlamentari, come Cannizzaro. Sindaci: naturalmente quello di Cosenza, Mario Occhiuto della casata omonima e di Vibo Valentia, Maria Limardo. Naturalmente, discreta la presenza degli aspiranti amministratori regionali prossimi venturi: tra quelli noti l’attento sindaco di Catanzaro Sergio Abramo seduto in seconda fila, e l’avvocato Antonello Talerico, più defilato ma anche lui attento allo svolgersi della manifestazione. Perché vale sempre il detto: Chi vuole attenzione si dimostri attento. E così sia.