Giuseppe Pisano: ‘Il vero vincitore di queste elezioni è Mimmo Tallini’

Il consigliere di Catanzaro non ricandidato fa l’elenco degli eletti che hanno avuto buoni rapporti con l’ex presidente del Consiglio, oggi rinnegato. La denuncia rimasta lettera morta

Sembra roba dell’anteguerra, eppure sono passati solo pochi mesi, da quando Giuseppe Pisano capitanava il gruppo consiliare più folto nel Consiglio comunale di Catanzaro: il fatto che il gruppo in questione sia quello intitolato a Sergio Abramo, ovvero al sindaco uscente e apparentemente fuori dal mainstream politico, la dice lunga sulla necessità obbligata della sensazione.

Ma anche sul carattere ondivago del Consiglio uscente, sulla volubilità degli umori e sulla compattezza non coriacea dei componenti. Lo ricorda, questo particolare della consistenza del gruppo, lo stesso Pisano che ha voluto convocare una conferenza stampa di fine mandato, alla vigilia dell’ultima seduta del Consiglio di cui ancora fa parte che per lui coincide con l’ultima seduta in assoluto, avendo rinunciato alla candidatura per l’intoppo giudiziario a sua carico, essendo rinviato a giudizio nell’inchiesta “Corvo” giunta al dibattimento d’aula.

Ricorda, Pisano, anche che di quel gruppo ha fatto parte l’attuale presidente del Consiglio regionale Filippo Mancuso, oggi ispiratore delle liste tra le più votate nella coalizione Rinascita, e da cui hanno fatto parte ben cinque dei 32 consiglieri del nuovo Consiglio, eletto il 12 giugno. In proposito, Pisano ha le idee ben chiare: “Nonostante i buoni risultati raggiunti dall’amministrazione uscente, lo slogan ricorrente nell’ultima campagna elettorale è stato: ‘Non con Tallini, non con Abramo, non con Pisano’.

Però, devo dire che il primo turno ci ha consegnato numeri e dati incontrovertibili: se c’è un vincitore in questa campagna questo è Mimmo Tallini, perché avrà nel Consiglio eletto uno stuolo di consiglieri che, chi prima chi poi, hanno avuto a che fare con lui (nel senso della collaborazione politica, ndr). Li vado ad elencare, con annessi e connessi: Lostumbo, Riccio, Longo, Gallo, Ciciarello, Levato, Concolino, Angotti, Amendola, Montuoro, Manuela Costanzo, Scarpino, Sergio Costanzo, Merante, Corsi.

Nel campo di Fiorita troviamo Massimiliano Meloni, Danilo Sergi e Franco Cimino. Con Talerico Giulia Procopi. Salendo di grado, abbiamo Wanda Ferro candidata alla presidenza della Regione nel 2014, Michele Traversa candidato sindaco nel 2010.

Nel 2014 fu eletto nel collegio centrale della Calabria Giuseppe Mangialavori che, una volta eletto, si pose sotto l’ala politica di Mimmo Tallini. Tutti personaggi che ne hanno preso le distanze, che lo hanno rinnegato, ma che in ogni caso ricopriranno ruoli politici nella nuova amministrazione comunale”.

Pisano continua nella sua analisi del voto: “L’altro vincitore è Antonello Talerico – che Pisano ha sostenuto in campagna, ndr – un vero animale politico che ha composto 5 liste, 145 persone che ha convinto a candidarsi, conseguendo dal nulla il 13 percento dei voti. L’altro vincitore è l’onorevole Wanda Ferro, alla quale rivolgo i migliori auguri per l’elezione conseguita.

Alla quale però devo far notare che, nel mentre le lascio un Comune virtuoso e trasparente e dalla finanza stabile, quando mi sono insediato da consigliere alla Provincia di Catanzaro nel 2018 ho trovato un buco di 80 milioni che è da riferire agli anni della conduzione amministrativa sua e di Michele Traversa”.
“Domenica scorsa – ha proseguito Giuseppe Pisano – sul lungomare di Catanzaro, si è realizzato dopo 40 anni quanto previsto da Antonello Venditti in ‘Compagno di scuola’.

Finalmente per merito di Traversa e Donato ‘Nietzsche e Marx si sono dati la mano’. Succede che, se è pur vero che la maggioranza ha avuto un notevole successo numerico, è pur vero che le contraddizioni in essa sono macroscopiche. Come staranno insieme nella ‘pseudo’ maggioranza Pino Pitaro e Sergio Costanzo, non sono mai andati d’accordo.

Non so come Giovanni Merante potrà stare con Marco Polimeni, quando fino all’anno scorso Merante ne voleva la testa. Non so come tanti consiglieri potranno stare insieme dopo avere distrutto Catanzaroservizi. Non so quale apporto potranno dare personaggi che hanno contribuito al regresso di Catanzaro durante la giunta Olivo: parlo di Argirò, Lodari, Iaconantonio, tutti appartenuti a quella stagione politica che oggi mirano al governo della città. Da parte sua Wanda Ferro è riuscita nel suo intento, l’autodistruzione del centrodestra, comprovata dalla presenza di due candidati di sinistra al ballottaggio.

Rabbrividisco nel vedere cosa è successo in questa città. Se il candidato fosse stato Baldo Esposito oppure Saverio Loiero oppure Antonello Talerico – o anche la stessa Ferro ab initium, suggeriscono i giornalisti, e Pisano conviene, ndr – avremmo vinto al primo turno”.

Adesso, per Pisano, è difficile pensare a un nuovo inizio con questo centrodestra. “Se mi chiede a chi darò la preferenza rispondo che farò il mio dovere di cittadino recandomi alle urne, ma che non voterò né per l’uno né per l’altro dei due al ballottaggio. Come si sa, ho un rinvio a giudizio per i fatti inerenti al Corvo, nato da un esposto denuncia alla Procura presentato da Fiorita, Costanzo e da un altro che non nomino, denuncia da cui nasce la rinuncia a una candidatura cui pur tanto tenevo, in nome di quella moralità pubblica che è venuta meno in molti in questa campagna. Sarà un ballottaggio difficile, quando la città ha bisogno di forza e coraggio per rispondere in pieno al suo status di capoluogo di regione. Non sono convinto che le capacità necessarie a questo compito si in capo ai due contendenti. Anche perché i primi sussulti arriveranno subito, con la composizione delle giunte, mettendo in conto anche quella provinciale, e già da gennaio o febbraio dell’anno prossimo”.

La chiusura della conferenza – più una dichiarazione a mezzo stampa, per dire il vero – di Giuseppe Pisano a conclusione del suo mandato da consigliere durato cinque anni avviene ne mentre si è radunato un piccolo pubblico di addetti ai lavori tra i quali non possono che essere menzionati Antonello Talerico, Mimmo Tallini e Roberto Guerriero. D’altra parte la location scelta, un dehors ai Giardini, è per definizione uno spazio aperto. Pertanto anch’essi ascoltano le parole di commiato di Pisano che lasciano intendere sviluppi futuri: “Il mio non è addio, ma un arrivederci. Ai politici dico: fate politica seriamente, nel rispetto delle istituzioni. Personalmente ho scelto di avere fiducia nella giustizia. Nell’ottobre 2017 ho vissuto una situazione che ha influito in modo negativo sulla mia esperienza politica. Nel febbraio 2020 ho presentato denuncia alla questura di Catanzaro di cui ancora non ho visto alcun effetto.

Vorrei che qualcuno mi interpellasse per conoscere quanto è realmente accaduto in quell’arco temporale che va dal 2017 al 2020, considerata la grande influenza che ha avuto nel mio divenire politico”. Di più, al momento, Pisano non vuole aggiungere.