Seduta tesissima, scontro tra il consigliere Donato e il presidente Bosco. Fiorita: “Sono avvilito”

Approvate le pratiche, tra cui le nuove tariffe Tari e il contratto di servizio con AMC

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“Ho assistito con dispiacere a questo Consiglio comunale. Sono veramente avvilito che alcuni consiglieri facciano del rancore il mantra della loro attività politica”. Con queste parole del sindaco Nicola Fiorita – che danno l’idea del clima – si è chiuso il dibattito odierno, con i soli consiglieri di maggioranza in Aula a votare l’ultima pratica da sbrigare, naturalmente approvandola.

 

Se bastasse questo, il risultato finale delle votazioni, il sindaco Fiorita e i capigruppo che lo sostengono in Consiglio potrebbero dichiararsi soddisfatti. Perché tutti i cinque punti all’ordine del giorno sono passati, con la maggioranza compatta imbullonata intorno ai quattrodici voti e con le variabili residue dell’opposizione tra l’astensione e il voto contrario. Così via libera alla revisione del piano economico finanziario (Pef) 2022-2025 del Servizio integrato di gestione dei rifiuti, alle nuove tariffe della tassa rifiuti, al budget 2024-2026 dell’Azienda della mobilità cittadina AMC, al contratto di servizio fino al 31 dicembre 2026 tra Amministrazione e AMC, all’affidamento del servizio di trasporto scolastico per gli alunni di primaria e media fino all’8 giugno 2024.

 

Ma se questo è ciò che potrebbe bastare dal punto di vista amministrativo, è sul piano politico – ma forse la parola è grossa – che il piatto langue. In stile e contenuti. La seduta in sé si annunciava malconcia. In seconda convocazione per evitare complicazioni algebriche alla maggioranza, senza i consiglieri di Forza Italia che tra coordinamento provinciale e consiglio comunale hanno fatto la loro scelta ritenendo più interessante e costruttivo seguire le evoluzioni interne di Polimeni e Cannizzaro che il prevedibile scontro tra Donato, Talerico, Bosco, Riccio.

 

Niente di nuovo sotto il sole. Con parecchi gradi di temperatura in più, però. Che hanno raggiunto l’apice in sede di votazione del secondo punto quando l’intervento di Valerio Donato (Azione) dilatato rispetto ai tempi consentiti e anche ai modi fissati in conferenza dei capigruppo (a detta del presidente dell’assemblea l’accordo vuole che il dibattito politico debba svilupparsi nelle dichiarazioni del primo punto in discussione) ha dato l’avvio a un acceso diverbio tra lo stesso Donato e Gianmichele Bosco con l’interpunzione di Antonello Talerico (Catanzaro al Centro).

 

Inutile riferire nei particolari, in un dibattito in cui una delle parole meno contundenti è stata “fallimento” reciprocamente attribuito, lasciando con ciò intendere quale è stato il tenore complessivo degli interventi, tra cui va menzionata per stridore verbale la vicendevole disfida intercorsa tra Eugenio Riccio (Lega) e Alberto Carpino (Cambiavento). Non è di questi scontri che ha bisogno la Città, spesso dettati dall’irruenza caratteriale e dalla presupponenza personale, d’altra parte in linea con l’andazzo generale che vede la personalizzazione della politica raggiungere un eccesso mai visto prima né oggettivamente prevedibile solo qualche legislatura addietro. Mette tristezza vedere tanto spessore professionale e intellettuale, ben distribuito tra maggioranza e opposizione, così malamente utilizzato per il bene comune: Al di là di come si erano concluse le ultime amministrative, si era prospettata da parte di tutti gli osservatori una elevazione notevole dal sottotono riscontrato (e ufficialmente sanzionato dal presidente protempore) nella precedente assise. Ci sarebbe ancora il tempo di rimediare. Ma non è il tempo a venire meno.

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