L’antimafia e il buon governo, nella concretezza

Presentato a Catanzaro l’Appello di Avviso Pubblico e Libera ai candidati alle elezioni di giugno. La Città capoluogo a breve nella rete dei Comuni aderenti

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“Perseguire l’interesse generale, il bene della comunità e la promozione dei diritti e dei doveri di cittadinanza di ciascuna/o è il faro che in una democrazia deve guidare l’agire politico. La politica, intesa come servizio, deve essere autorevole, credibile e responsabile agli occhi dei/delle cittadini/e. Deve sapere analizzare i problemi e proporre delle soluzioni concrete. Chi si candida a ricoprire un ruolo politico, a livello locale ed europeo, deve essere non solo una persona di specchiata onestà, ma anche competente e responsabile”. Inizia così, molto attento all’inclusione di genere, l’appello che Avviso Pubblico ha lanciato il 21 marzo scorso ai candidati delle elezioni europee e amministrative dell’8 e 9 giugno. Questo pomeriggio nella biblioteca De Nobili di Catanzaro la presentazione calabrese dell’Appello – lo alleghiamo in coda all’articolo – cofirmato da Libera, l’associazione antimafia fondata da Luigi Ciotti nel 1995 che in Calabria ha radici ormai consolidate.

Generico maggio 2024

Risale all’anno successivo la nascita di Avviso Pubblico per unire in rete gli Amministratori che si impegnano a promuovere la cultura della legalità democratica. Soddisfatto della scelta il sindaco di Catanzaro: “Siamo molto felici – ha detto Nicola Fiorita – che Avviso pubblico abbia scelto Catanzaro per presentare l’appello, lo riteniamo un fatto anche simbolico che in qualche modo testimonia i rapporti che si stanno sviluppando con Avviso Pubblico. Abbiamo scelto di aderire alla rete, è in corso la procedura che ci porterà forse primo tra i capoluoghi di Regione, sicuramente tra i pochi ad aderire, perché condividiamo lo spirito e i valori che animano questo appello e questo impegno”.

A rappresentare Avviso Pubblico diverse articolazioni di vario livello, a iniziare da Pierpaolo Romani che ne è coordinatore nazionale: “L’appello che lanciamo oggi ai candidati e candidate alle elezioni europee e amministrative invita a impegnarsi concretamente sul tema della legalità e della trasparenza mettendo in atto comportamenti e strumenti che possano incidere effettivamente nella realtà”. La specifica di “concretezza” ritorna spesso nelle intenzioni dei promotori: Ma cosa vuol dire, in concreto? “Se si viene eletti all’interno delle amministrazioni locali – dice Romani a mo’ di esempio – attivare un assessorato ad hoc, se si viene eletti adottare la Carta di Avviso Pubblico che è un codice comportamentale della buona politica e ovviamente formare il personale dell’amministrazione su questi temi. C’è bisogno di conoscenza ed esperienza in termini di buone pratiche”.

La Carta di Avviso Pubblico, ultima versione del 2023, è composta da 20 articoli che danno contezza di come un buon amministratore può declinare nella quotidianità i principi di trasparenza, imparzialità, disciplina e onore previsti dagli articoli 54 e 97 della Costituzione. Per sottoscrivere la Carta di Avviso Pubblico non è obbligatorio aderire all’Associazione e possono aderirvi anche i parlamentari nazionali ed europei.

Cosa di più immediata attualità è l’Appello del 21 marzo ribadito oggi a Catanzaro. “È uno strumento – spiega Giuseppe Politanò vicesindaco di Polistena e coordinatore regionale di Avviso Pubblico – per stimolare gli amministratori locali. Quest’anno andranno alle elezioni amministrative un terzo dei Comuni calabresi, ben 135, di cui 4 superiori ai 15mila abitanti tra cui Vibo Valentia capoluogo di provincia. Questo appello insieme alla Carta di Avviso pubblico vuole costituire un impegno per tradurre l’antimafia che ogni giorno a parole declamiamo in un’azione amministrativa che riesca a cambiare la vita delle persone. Non è più sufficiente dire da quale parte vogliamo stare ma praticare quello che pratichiamo. Ecco, ridurre la distanza tra predicato e praticato, tra quello che si dice e quello che si fa”.

Concetto ribadito da Giuseppe Borrello referente Libera Calabria: “É un appello che vuole rappresentare una guida per i candidati alle europee e alle amministrative, per l’azione politica finalizzata all’interesse generale della comunità e alla promozione dei diritti e dei doveri di cittadinanza. Un’iniziativa che svolgiamo in un momento importante per la Calabria che purtroppo detiene il più alto numero di Comuni sciolti per infiltrazione mafiosa. Pensiamo che sia un’iniziativa importante per il fatto che la Calabria è quasi quotidianamente è interessata da operazioni di polizia e di magistratura con importanti processi in atto.

Speriamo che i Comuni chiamati al voto, ben 135 tra cui due al voto dopo lo scioglimento del Consiglio, siano all’altezza del momento storico che la Calabria sta vivendo”. Un appello rivolto anche ai cittadini elettori. “Certo – riprende Borrello – un appello rivolto ai cittadini affinché esprimano il voto con responsabilità, in modo libero al di fuori da ogni condizionamento.
Facciamo nostro un grande insegnamento di Paolo Borsellino che diceva che i partiti politici debbono assumersi in pieno la responsabilità facendo piena pulizia al loro interno, liberandosi non solo degli indagati e dei condannati ma anche dei cosiddetti chiacchierati, quei politici che per la loro vicinanza a certi ambienti si rendono poco credibili per la gestione della cosa pubblica, non possiamo lasciare la lotta alla mafia alla magistratura altrimenti corriamo il rischio di aumentare la confusione tra innocenza e omertà”.

Sull’utilità di questo strumento si è esercitato Rocco Sciarrone docente di Sociologia delle mafie all’Università di Torino: “Strumenti utili, Carta e Avviso, insieme a molti altri comportamenti concreti, strumenti utili e necessari per distinguere la buona dalla cattiva politica. Soprattutto per dare credibilità e autorevolezza alla politica che è indispensabile per governare la cosa pubblica ma anche per contrastare le mafie la ‘ndrangheta e la corruzione. Sappiamo che la politica è terreno d’elezione per i gruppi criminali ed è quindi davvero importante avere strumenti di impegno per distinguere la responsabilità penale dalla responsabilità politica. Oggi – ha raccomandato lo studioso – la lotta alla ndrangheta è delegata quasi esclusivamente alla repressione giudiziaria, è fondamentale affiancare a questo tipo di contrasto strumenti di prevenzione e di responsabilità politica”.

                                   

 

 

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