Parma-Catanzaro, attesa di spettacolo: sarà sfida al vertice, al di là della classifica

Crociati primi con merito in classifica ed infallibili impallinatori, giallorossi manovratori d'eccellenza ed artisti nell'arrangiarsi. In campo le squadre più "pulite" e belle del torneo. Iemmello-Man è garanzia di gol

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    Sedici punti sono un divario ampio in classifica: una distanza che in altre condizioni, con altri attori sul palcoscenico, certo non autorizzerebbe a parlare di sfida al vertice. Ma Parma e Catanzaro anche su questo piano si dimostrano eccezioni alla regola delineando ognuno per la propria parte, ognuno per la propria metà di foglio, il match del lunedì di Pasqua (calcio d’inizio domani ore 15) come un vero e proprio incrocio di cartello: una sfida dall’aroma inconfondibile di promozione, per tanti aspetti candidato ad essere anche il più spettacolare dell’anno.

    DAVIDE CONTRO GOLIA – La capolista, si sa, è quella che meritatamente sta davanti e che finora ha dimostrato di avere più di ogni altra le carte in regola per accedere alla massima serie per via diretta: da un anno intero non perde in casa – come solo Manchester City e Liverpool nei top cinque campionati europei – e nel confronto tra le rose quasi quadruplica il valore d’organico giallorosso. Che partita mai potrebbe esserci? Eppure le aquile di Vivarini là sono: non proprio vicinissime scorrendo la graduatoria ma comunque nemmeno troppo lontane come ad agosto scorso si sarebbe potuto immaginare, in un guado di grandi blasonate che già un successo sfolgorante potrebbe essere definito. Trionfo dell’arte di arrangiarsi, del fare il meglio con ciò che si ha. O perfezionismo spinto, cura maniacale dei particolari che una cenerentola della categoria è riuscita a renderla una principessa ancora prima della prova della scarpetta.

    AQUILE DAVANTI – Primi, a ben vedere, sono anche i ragazzi di Vivarini. Se non proprio nella classifica a punti, dominata come detto con merito dai ducali, almeno su quella del gioco rappresentando una delle più belle e brillanti realtà della cadetteria di quest’anno. Nessuno come loro sul piano del possesso palla – con la media in percentuale a partita del 58,2% – e nemmeno su quello dei passaggi completati – 13181 dopo il “Rigamonti” – con Brighenti (che della sfida sarà assente annunciato) smistatore d’eccezione dalla retroguardia, come e più di un qualsiasi play in mediana. Sono basi solide su cui fare affidamento per una sfida complicata come quella del “Tardini”: di esse le aquile dovranno mantenere coscienza nell’esame di maturità che le attende, non snaturandosi ma nemmeno squilibrandosi come fatto all’andata, per reggere l’urto di un avversario in fondo anche simile per DNA.

    ATTESA DI SPETTACOLO – Balza all’occhio infatti una caratteristica nella comparazione tra i due team. Ovvero la statistica relativa ai falli commessi fino ad ora da entrambe le formazioni – 370 per i gialloblu, 355 per i giallorossi – che fa appunto dei due duellanti di pasquetta le squadre più “pulite” e meno ruvide del torneo. Uno spunto aggiuntivo per supporre uno sviluppo da tappeto rosso, da “premiere”, per il match oltre a quelli attinenti più al gioco d’attacco, marchio di fabbrica sia di Vivarini che di Pecchia. Più del Parma e più di ogni altro, il Catanzaro tira nello specchio in partita mantenendo ad oggi la lusinghiera percentuale del 53% sulle conclusioni; di contro i crociati sono la squadra che ha centrato di più il bersaglio in assoluto e che più è riuscita a farlo sfruttando gli ingressi dalla panchina – 15 casi – in questo campionato. E se ancora non bastasse ci pensano i singoli a mettere il carico: Iemmello da una parte, Man dall’altra – undici reti entrambi, quattro assist il capitano giallorosso, cinque il rumeno – sono già di per sé garanzia di spettacolo. Di sfida al vertice, al di là della classifica.

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