‘San Vitaliano tra culto devozione e storia’. Successo per l’iniziativa dedicata al Patrono

 Le origini del forte e reciproco legame di protezione e soccorso da parte del Santo e di riconoscenza e sudditanza da parte dei catanzaresi

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    L’iniziativa “Presenza silenziosa. San Vitaliano tra culto devozione e storiaâ€, promossa dall’Ufficio Diocesano per i Beni Culturali Ecclesiastici e dal Museo Diocesano Arte Sacra dell’Arcidiocesi di Catanzaro-Squillace, con la partecipazione della Proloco di Catanzaro, dell’Unione Nazionale Pro Loco d’Italia e dell’Associazione Guide Turistiche della Calabria, ha riscosso notevole interesse tra i numerosi e qualificati partecipanti.

    Tutti i relatori hanno messo in evidenza l’inscindibile legame che esiste tra la città di Catanzaro e il Santo Vescovo Vitaliano. Aldo Ventrici ha dimostrato come sia possibile rintracciare nell’ampia bibliografia un nucleo certamente storico inerente la figura del Vescovo partenopeo e come appiano infondate invece alcune maldicenze dure a morire e frutto di ignoranza riguardo la sua storia, che sporcano l’immagine devota del Santo Patrono. Sono queste notizie forvianti, sovrapposizioni che infangano la verità storica e la figura del Santo.

    Don Massimo Cardamone, Incaricato Diocesano per i Beni Culturali Ecclesiastici, si è soffermato sull’aspetto liturgico-devozionale circa il culto del Santo, conosciuto fin dall’antichità come santo taumaturgo, tanto che la su tomba fu nei secoli passati meta di pellegrini che accorrevano da ogni parte per impetrare da Vitaliano la grazia. È proprio per questa fama di santo taumaturgo che Papa Callisto II decide di traslare le sue reliquie per donarle alla Chiesa di Catanzaro per l’erezione della Diocesi e la consacrare della Chiesa Cattedrale, unendo le ossa di San Vitaliano a quelle di sant’Ireneo di Lione e a quelle di san Fortunato. Da questo momento tra San Vitaliano e i catanzaresi si instaura un reciproco legame di protezione e soccorso da parte del Santo e di riconoscenza e sudditanza da parte dei catanzaresi, tanto che nel 1797 presentarono quest’ultimi una petizione, poi accolta, con cui si dichiarava San Vitaliano Patrono Principale della Città. Cresce così nel tempo la devozione popolare verso San Vitaliano invocato come protettore nei terremoti, nella peste e in altre circostanze dolorose, e da questa devozione prendono corpo le belle preghiere liturgiche in onore del Santo Patrono, delle quali si conservano nell’Archivio Storico Diocesano gli originali delle bolle e dei decreti pontifici con cui si approvano l’Ufficio e la Messa propria.

    Don Maurizio Franconiere, Direttore del Museo Diocesano di Arte Sacra, ha trattato il tema del busto argenteo di san Vitaliano, dove attualmente sono custodite le reliquie del Santo Patrono unitamente a quelle di Sant’Ireneo e di san Fortunato. La fattura del busto, opera di argentieri napoletani, è da collocarsi dopo il 1583, allorquando il 27 marzo vennero ritrovate le reliquie dei tre santi, che si pensava essere state irrimediabilmente smarrite. Busto che fu danneggiato dal Bombardamento dell’agosto 1943, allorquando le bombe caddero sulla cattedrale distruggendola quasi integralmente. La manifattura manifesta un’esperta e delicata mano nel cesellare l’argento che mostra san Vitaliano come un uomo maturo, vestito con i tipici abiti vescovile medievali, dall’austero e greve volto.

    Al termine del momento espositivo hanno preso la parola Pippo Capellupo, Presidente della Proloco di Catanzaro, il quale ha evidenziato come da più parti si avverte la necessità di riscoprire la vita e la figura di san Vitaliano, pulita da ogni falsa idea frutto dell’ignoranza. Recuperare la conoscenza storica della Vita del Santo Patrono e il culto che da sempre la città di Catanzaro gli ha riservato è – ha detto Capelluto – nient’altro che recuperare la nostra identità civica e religiosa.

    In ultimo Mario Mauro, Presidente dell’Associazione Guide Turistiche della Calabria, ha evidenziato come l’Associazione è da sempre tesa a riscoprire le radici storiche della Città, al fine di aiutare prima i catanzaresi, ma anche i turisti che vengono a visitarla, a guardare Catanzaro da una prospettiva diversa e più storica.

    La serata si è conclusa con una lunga e piacevole passeggiata guidata per le vie della Città, alla scoperta dei segni devozionali verso san Vitaliano, espressi dalle numerose icone devozionali che abbelliscono le vie. L’esperta guida Antonella Soluri ha aiutato i presenti a scoprire la presenza silenziosa di San Vitaliano, che oggi come ieri protegge la Città e suoi abitanti.

    Il titolo della serata, “Presenza silenziosa†voleva esprimere, infatti, che San Vitaliano non è mai venuto meno al suo ministero di Protettore, ma la stessa è divenuta silenziosa a motivo della dimenticanza e la non riconoscenza da parte dei cittadini catanzaresi verso il loro Santo Patrono, che nel tempo presente registra una caduta nel culto e nella devozione.

    Catanzaro per la sua rinascita necessità di ravvivare tanti aspetti in ogni ambito, ma non potrà rinascere veramente se dimenticherà il legame fondativo che la unisce a san Vitaliano. Riscoprire la vita del suo Patrono, ripulita da ogni incrostazione, significa ravvivare la devozione verso il nostro Santo Protettore, che consentirà di riappropriarci dell’anima più profonda della nostra identità civica e religiosa.

    Il messaggio che doveva arrivare ai catanzaresi era quello di prendere viva coscienza che la figura di San Vitaliano nel passato è stata poco esplorata dagli stessi cittadini, pertanto è giunto il momento di creare un tavolo di lavoro, aperto al contributo di tutti per dare una conoscenza vera ed esaustiva della vita del Santo, che possa consentire al culto verso il Santo Patrono di passare dall’oblio, in cui l’ignoranza e lo smarrimento della fede da parte di molti lo hanno di fatto relegato, al ricordo vivo e consapevole, coscienti che la memoria può generare un progresso virtuoso di crescita sociale animata da un umanesimo cristiano.

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