Per non dimenticare Giuditta Levato, una pietra monumentale in memoria

Oggi alle 18 la manifestazione organizzata da Comune di Sellia Marina e Cgil. Presente il figlio Carmine

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    Giuditta Levato era una contadina, in prima linea nella lotta per l’assegnazione territoriale che ha visto protagonisti gli agricoltori calabri dal 1943 al 1950, e per questo ci ha rimesso la vita. Giuditta aveva due figli e uno lo portava in grembo. Avrebbe partorito da lì a tre mesi. Ma Carmine e Salvatore questo fratello (o sorella) non lo hanno conosciuto: si è spento assieme alla sua mamma, colpita proprio al ventre. Sellia Marina vuole ricordare Giuditta Levato con una cerimonia che si terrà oggi, data del compleanno di Giuditta, a partire dalle 17.45 nella piazzetta di fronte alla chiesa nel borgo antico di Calabricata, dove è stata riposizionata una stele in memoria di Giuditta Levato, di fronte alla casa dove ha vissuto con la famiglia, dove è morta e dove poi sono cresciuti i suoi figli. L’evento è organizzato dal Comune di Sellia Marina in collaborazione con la sezione selliese della CGIL (presidente Bruno Gallella) e vi parteciperanno il segretario provinciale della CGIL Giuseppe Valentino, il primo cittadino di Sellia Marina Giuseppe Amelio e Giovanni Piccoli sindaco di Albi. Durante la serata sarà anche possibile ascoltare la storia di Giuditta direttamente dal figlio Carmine.

    “La contadina di Calabricata Giuditta Levato (1915-1946) che ha profondamente segnato la nascita della democrazia calabrese nel dopoguerra, pagando un prezzo altissimo con il sacrificio della propria vita, merita l’intitolazione della piazza della storica contrada di Calabricata di Sellia Marina – afferma il consigliere comunale di Sellia Marina, Giuseppe Madia – Il trasferimento della stele che la ricorda, collocato a Sellia Marina negli Anni Sessanta, da un luogo ad un altro, in programma per il 18 agosto, è un fatto assolutamente minimale che non dà il senso della portata storica della vicenda che interessò Giuditta Levato (vicenda illustrata da diversi storici e oggetto di saggi e libri, l’ultimo dei quali scritto da Lina Furfaro- Falco Editore) né dell’importanza straordinaria del movimento per la conquista delle terre. Il decennio delle lotte contadine per l’assegnazione delle terre del latifondo (1943/1953) ebbe, infatti, nella giovane donna di Calabricata una protagonista indiscussa che deve essere indicata, soprattutto alle giovani generazioni, come un esempio esaltante. D’altronde, dopo l’intitolazione di una delle più belle aule del Consiglio regionale della Calabria a Giuditta Levato (2005), l’unico modo per omaggiare una figura storica divenuta un simbolo delle lotte per il lavoro, è quello – come si legge nella petizione firmata da 250 cittadini di Calabricata l’anno scorso – di intitolarle la piazza della frazione dove Giuditta Levato nacque e dove, nel novembre del ’46 fu assassinata dagli agrari”.

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