Aumento della tariffa acqua: i sindaci incontrano Sorical e Arrical foto

Accolta la proposta di Nicola Fiorita di un aggiornamento a quindici giorni. Allo studio misure per mitigare l’effetto del conguaglio richiesto

Sono iper preoccupati i sindaci della provincia di Catanzaro, accomunati oltre che dall’appartenenza territoriale dal comune minimo destinatario dell’ingiunzione Sorical che richiede, a conguaglio trimestrale e finale per l’anno corrente un sovrapprezzo che si aggira sul 5,3% della tariffa precedente. Con i chiari di luna che passano dal punto di vista finanziario, i sindaci si ritrovano a dover considerare una spesa che in valore assoluto è consistente commisurata alla capacità economica di ciascuno, ma che in ogni caso è giunta a bilancio approvato e pertanto da dover in ogni caso essere gestita come debito fuori bilancio. Sono stati una quarantina, forse qualcuno in meno, i sindaci a rispondere all’invito inoltrato da Nicola Fiorita, primo cittadino di Catanzaro, per cercare una strada percorribile e comune onde far fronte alla richiesta del gestore unico che si appresta ad essere Sorical. La novità rispetto alle previsioni è che alla riunione svolta nella sala Placanica della Biblioteca De Nobili hanno partecipato nientemeno che l’amministratore unico di Sorical Cataldo Calabretta e Bruno Gualtieri commissario straordinario di Arrical, come si chiama in acronimo la nuova Autorità rifiuti e risorse idriche della Calabria che alla prima ha affidato la gestione dell’intero ciclo dell’acqua comprensivo di adduzione, distribuzione, depurazione e riscossione. Molti i tecnicismi cui hanno fatto ricorso sia Calabretta che Gualtieri, nonché i diversi sindaci intervenuti nella discussione, tra cui lo stesso Fiorita, Francesco Mauro di Sellia Marina, Elisabeth Sacco di Borgia, Saverio Ruga di Amato, Alessandro Falvo di Cicala, Amedeo Mormile di Soveria Simeri nonché presidente della Provincia, gli assessori al bilancio di Maida e di Borgia. Da tutto il discorso intervenuto si può comunque enucleare un dato di fatto: grande è la confusione che regna in questo periodo di transizione, tra il vecchio mondo della parcellizzazione delle competenze e degli ambiti al mondo nuovo del gestore unico che prevede di partire a primo gennaio 2023. Arrical deve trovare forza e condivisione per operare un transito che non sia né traumatico né così indolore da risultare inefficace; Sorical vuole arrivare alla linea di partenza da società completamente pubblica avendo certezze sui crediti accumulati in venti anni di commistione con i socio provato; i Comuni vorrebbero essere considerati non solo soggetti pagatori, non sempre e comunque in linea con i pagamenti, ma anche attuatori di un servizio efficace che, sia detto con facile ironia, fa acqua da tutte le parti.

In goni modo, la serata si è rivelata utile. Per tre ordini di fattori. Il primo, esposto dall’a.u. Calabretta, che ha ripercorso il cammino societario della Sorical e ha spiegato i motivi dell’aumento di tariffa trasferito ai Comuni: le spese energetiche sono aumentate in dismisura, passando dai 21 milioni del 2021 alle previsioni 2022 che a ottobre sono arrivate a 73 milioni dopo avere sfiorato ad agosto i 90. Il secondo motivo di utilità è dovuto al contributo del commissario Gualtieri che ha fatto una sorta di cronoprogramma di attuazione del nuovo sistema unico che riunisce rifiuti, acqua e depurazione, in qualche modo rassicurando i sindaci a futura memoria, nel senso che allo scadere del 2026 termineranno di doversi preoccupare di incassare tributi e canoni idrici dai cittadini: ci penseranno direttamente Sorical e Arrical. Il terzo motivo di interesse è arrivato dalle conclusioni di Nicola Fiorita. Del tutto provvisorie, però, contemplando una risoluzione accettata dalle parti: l’aggiornamento della riunione a quindici giorni, quando i Comuni giungeranno formulando le loro proposte tendenti sostanzialmente alla diluizione del debito aggiuntivo e del monte debitorio pregresso, verificando anche la possibilità di sua riduzione; e, nel frattempo, l’incremento del dialogo con Sorical sui problemi puntuali dei singoli Comuni di cui nel corso della serata si è sventagliato un ampio campionario.

Basti per tutti quanto ha riportato Fiorita per Catanzaro: la città capoluogo paga a Sorical il doppio di quanto incassa dai cittadini. Ma non è tanto questo a preoccuparlo. È che a fronte di questo esborso non riesce a fornire un servizio adeguato: “la metà della mia giornata passa ad aprire e chiudere serbatoi comunali e rubinetti. Ad agosto abbiamo contato fino a trenta rotture al giorno, da affrontare con una squadra di tecnici di cinque componenti che riesce al massimo a ripararne cinque, accumulando pertanto ritardi su un’altra ventina di criticità. Serve un discorso sulle tariffe – ha detto rivolgendosi al Sorical Calabretta che concordava – ma serve soprattutto un discorso sugli investimenti”.

La serata di Nicola Fiorita non è finita in biblioteca. A Palazzo De Nobili lo attendeva la riunione del Consiglio di amministrazione dell’Ato rifiuti di Catanzaro, forse l’ultimo, perché da gennaio dovrebbe scattare l’Ato unico regionale. In programma l’approvazione dell’ampliamento della discarica di Alli e l’approvazione della convenzione per il conferimento alla discarica di Scala Coeli.