“Musei aperti e gratis. La diversità del sapere deve far parte del patrimonio cittadino”

L'intervento di Ortensio Mendicino, Storico delle Arti decorative e industriali

Riceviamo e pubblichiamo:

I centri storici italiani ed europei conservano all’ aperto – e al chiuso – molteplici manufatti in ferro, vetro, legno, pietra che decorano facciate e interni dei palazzi, delle ville, degli edifici ecclesiastici e sono in bella mostra senza accorgersene; costituiscono dei musei aperti e gratuiti di opere definite Arti minori delle quali chi osserva ignora la tipologia, la tecnica di lavorazione, il secolo di produzione.

Sorte diversa è riservata agli ori, agli argenti e ai tessuti che affiancano questo patrimonio con il numero di archivio o di catalogo in quanto considerate opere preziose in ragione dell’alto valore commerciale dell’oro o dell’argento anche sul mercato dell’arte legale o illegale; loro fanno bella mostra nei musei chiusi pubblici e privati ed è evidente l’interesse orientato alla custodia, conservazione e restauro di questo patrimonio.

 

E’ necessario dare giusto valore anche alle manifatture di altra materia lavorabile affinchè l’osservatore abbia le adeguate informazioni attraverso cataloghi monografici specifici, sul patrimonio storico-artistico e culturale della città di Catanzaro, prima che si disperda nei rivoli delle ristrutturazioni affrettate o nei furti su ordinazione come spesso accade. La diversità del sapere deve far parte del patrimonio cittadino e non scansarla come spesso avviene quando sono proposte idee e progetti differenziati dall’ omologazione intellettuale stagnante.

 

Dottor Ortensio Mendicino, Storico delle Arti decorative e industriali