Naufragio migranti, il CdM a Cutro nel pomeriggio di giovedì. La Procura di Roma ha aperto un fascicolo

Esposto di alcuni parlamentari tra cui Angelo Bonelli, Ilaria Cucchi e Nicola Fratoianni: "L’evento doveva dunque essere classificato immediatamente come caso Sar"

Il Consiglio dei Ministri si riunirà a Cutro, giovedì pomeriggio, nel Comune di Cutro (KR). La riunione
si terrà nel corso del pomeriggio. Saranno successivamente comunicati l’orario, la sede e l’ordine del giorno. Si apprende da una nota di palazzo Chigi.

E intanto, ha un nome e un cognome “KR70”, l’ultima vittima del naufragio di domenica scorsa che il mare ha restituito sabato pomeriggio. Si tratta di un bambino di 5 anni e mezzo, proveniente dall’Afghanistan. Nel naufragio, come apprende l’Adnkronos, sono morti il papà, la mamma e due fratellini. Uno di un anno mezzo, nel freddo linguaggio burocratico “KR46”, mentre il terzo fratellino è ancora disperso. A riconoscere il bimbo di 5 anni e mezzo sono stati gli zii che sono arrivati dalla Germania.

 

 

Nel Cara di Capo Rizzuto ci sono altre mamme e altri papà che hanno perso i figli. Non ci sono genitori vivi con figli o dispersi. Ci sono due padri che cercano i propri figli. Sono sedici i bambini morti finora nel naufragio, anche se altri risultano ancora dispersi.

 

La Procura di Roma apre un’indagine

E secondo quanto riportato dall’Agi, la procura di Roma ha aperto un fascicolo, come atto dovuto e a modello 45, in relazione all’esposto presentato da alcuni parlamentari, tra cui Angelo Bonelli, Ilaria Cucchi e Nicola Fratoianni, sul naufragio di migranti avvenuto a Cutro lo scorso 26 febbraio. I magistrati valuteranno poi se procedere o inviare gli atti a Crotone. Nell’esposto si legge che “una piccola barca sovraccarica soprattutto in un mare che ha costretto due navi militari a tornare indietro, non può che essere in pericolo. L’evento doveva dunque essere classificato immediatamente come caso Sar”.

“Riteniamo che sia necessario approfondire se vi siano state disposizioni ministeriali che abbiano impedito l’uscita in mare della Guardia Costiera – proseguono i parlamentari, assisti dall’avvocato Fabio Anselmo -. Non si può escludere che esista anche una responsabilità superiore considerato che la Guardia Costiera dipende dal ministero dei Trasporti mentre il ministero degli Interni è diventato “supercoordinatore” di sbarchi e soccorsi dei migranti”.

 

L’idea del Nobel per la Pace a Cutro

Dopo che il sindaco di Cutro, Antonio Ceraso, ha lanciato l’idea di un Nobel per la Pace alla città della provincia di Crotone che si è distinta per l’accoglienza e la solidarietà nella tragica vicenda del naufragio al largo di Steccato, i calabresi lanciano la proposta – con la creazione di un gruppo social – per raccogliere consensi fino alle massime Istituzioni ed avanzare, così, la candidatura. “Sarebbe un riscatto per il nostro territorio, un simbolo che racconta di una Regione che non è solo ‘ndrangheta e criminalità ma una terra di pace che ha dimostrato nei momenti che contano una solidarietà e uno slancio umanitario senza paragoni”. Lo dichiara il sindaco di Cutro, Antonio Ceraso, in un’intervista all’agenzia Dire.