Usura e tentata estorsione a Crotone, due arresti. Sequestrati beni per oltre 170mila euro

I due indagati avrebbero concesso crediti di denaro a tassi usurari anche ad imprenditori del territorio in difficoltà economica

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Prestiti di denaro a tassi da capogiro ad imprenditori in difficoltà economiche, ma anche intimidazioni per la riscossione del credito usurario esercitate facendo valere l’appartenenza alle cosche locali. Per questo due uomini di Isola Capo Rizzuto (nel crotonese) Salvatore Parisi, di 67 anni, e Francesco Savoia, di 53 anni, sono stati arrestati dai finanzieri del Nucleo di polizia economico-finanziaria di Crotone in esecuzione di un’ordinanza del gip distrettuale, Chiara Esposito, su richiesta della Dda di Catanzaro.

I due uomini sono accusati di usura e tentata estorsione aggravati dal metodo e dalla finalita’ mafiosi, ritenuti responsabili di svariati episodi di usura, con tassi di interesse fino al 120% annuo, risalenti al 2013 e continuati fino al 2022. In un caso, per un prestito di 17 mila euro ne sono stati chiesti indietro 40 mila. A Parisi è contestata anche una tentata estorsione con metodo mafioso perche’ si sarebbe presentato da una delle vittime di usura accompagnato da un esponente della cosca Arena chiedendo 30 mila euro in aggiunta a quelli dovuti per il “prestito”.

 

L’indagine scaturisce dalle inchieste Jonny e Krimata nelle quali erano gia’ emerse attivita’ usurarie per conto delle cosche di Isola Capo Rizzuto. Determinante per l’avvio dell’indagine e’ stata la denuncia di una delle vittime di usura. Da quel racconto la Guardia di finanza e’ passata alle intercettazioni di Savoia e Parisi che hanno consentito di scoprire gli altri episodi di usura le cui vittime hanno poi ammesso, seppure con qualche reticenza, di aver chiesto prestiti a strozzo. Il gip ha inoltre disposto il sequestro preventivo del profitto derivante dai reati contestati, per un importo di oltre 150.000 euro per Parisi e di 27.000 euro per Savoia. (AGI)

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