Successo per le giornate Fai di primavera a Santa Caterina dello Jonio

Grande partecipazione al laboratorio di scultura del maestro Antonio Tropiano

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Le giornate Fai di primavera hanno lasciato  un’impronta indelebile nel contesto sociale di Santa Caterina dello Jonio in una due giorni all’insegna della rinascita.

Il più importante evento di piazza  dedicato al patrimonio culturale e paesaggistico italiano ha espresso, sabato e domenica scorsi,  tanta bellezza nel paese del soveratese interrogando storia e folclore. L’evento è stato promosso dai volontari della delegazione Fai di Catanzaro con un contenitore infinito di attrattive che non hanno tediato i tantissimi visitatori. In primo luogo, l’attendibile  rievocazione storica, intorno alla torre cavallara,  incentrata sull’attacco dei saraceni e resa attendibile da abiti d’epoca e altre sceneggiature per creare un’atmosfera cinquecentesca.Un andirivieni continuo di cittadini, provenienti anche dai paesi vicini,  anche per la passeggiata lungo un suggestivo sentiero ricco di flora e fauna.

Santa Caterina, sia sa, non difetta di palmenti rupestri, valorizzati associando la degustazione di prodotti tipici. Aperti anche i catoji del centro storico.

Ha rubato lo sguardo il laboratorio di scultura del maestro Antonio Tropiano che ha scolpito un paese in tronco d’albero, consentendo anche ai passanti di cimentarsi con arnesi del magico artigianato.

Come se non bastasse anche i giochi popolari, gli sbandieratori e i mangiafuochi. Per l’occasione, spalancate porte di chiese del Rosario, di Santa Caterina e matrice  nonché i  palazzi storici ricchi di vestigia: Santa Caterina è stata sede di tre importanti confraternite. Molto fruita anche la mostra su flora e fauna, la pinacoteca del palazzo baronale  e  l’esposizione  denominata “Il paese di carta” del maestro Giglio.

 

 

Come da consuetudine, prezioso il contributo degli apprendisti Ciceroni. Le giornate Fai di primavera riservano sempre tante sorprese e riescono a valorizzare l’esistente, svelandone le potenzialità inespresse alla voce turismo delle radici.

 

 

 

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